Giornale Tablò

Il giornale della Campania

Giornale Tablò – Il giornale della Campania

Bronchiolite: epidemia respiratoria nei neonati

La bronchiolite è un’infezione che colpisce l’apparato respiratorio inferiore dei lattanti e dei bambini con meno di 24 mesi di vita. La bronchiolite è causata generalmente da virus. I sintomi includono rinorrea, febbre, tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratoria. Le vie aeree ricordano un albero rovesciato. Il tronco è la trachea, che si suddivide in grandi vie aeree chiamate bronchi. I bronchi si ramificano a loro volta in molteplici vie aeree di dimensioni inferiori, terminanti in quelle che sono le più piccole in assoluto, chiamate bronchioli. La bronchiolite colpisce tipicamente i bambini di età inferiore a 24 mesi ed è più frequente nei lattanti di meno di 6 mesi. E’ causata prevalentemente da infezioni da Virus respiratorio sinciziale (VRS), Virus del raffreddore comune (rhinovirus), Parainfluenza e altri virus. L’infezione di uno qualsiasi di questi virus può comportare l’infiammazione delle vie aeree, che a sua volta provoca il restringimento delle medesime e l’ostruzione del flusso d’aria da e verso i polmoni. Nei casi gravi, il bambino ha un basso livello di ossigeno nel sangue. All’inizio, l’infiammazione ed il rigonfiamento dei bronchioli causati dall’infezione, inducono sintomi simili a quelli del raffreddore: naso chiuso o rinorrea, tosse e febbre. Nei 2-3 giorni che seguono la comparsa di queste prime manifestazioni, la bronchiolite nei neonati si aggrava e determina la comparsa di una crescente difficoltà a respirare, con fiato corto, affanno e tachipnea. La trasmissione della bronchiolite nei neonati può avvenire per via aerea o mediante il contatto diretto con secrezioni orofaringee infette. Il periodo di incubazione è breve, variando tra i 2 e i 5 giorni. In età pediatrica, ammalarsi di bronchiolite è più facile a causa dell’immaturità sia del sistema immunitario, che dei polmoni.

A rendere più probabile l’infezione, partecipano anche altri fattori di rischio, come: Prematurità (essere nati prima delle 37 settimane di gestazione); Patologie cardiache o polmonari congenite; Predisposizione familiare per allergie ed asma; Immunodepressione. Molto importante è la prevenzione, evitando ai lattanti di frequentare luoghi affollati o persone con raffreddore o sintomi influenzali. Ai primi sintomi, è necessario contattare il proprio pediatra curante, per i consigli e le cure del caso.

Dott. Michele Dinardo

Pediatra

Condividi articolo:

Ti potrebbero interessare
In Evidenza

Il grande atto d’amore del Vescovo AntonioDi Donna verso il suo popolo!

Rubriche

Non perderti nessuna notizia! Iscriviti alla newsletter settimanale di Giornale Tablò per ricevere tutte le news direttamente sulla tua casella di posta. NO SPAM!

Iscriviti alla newsletter di
Giornale Tablò per non perdere nessuna notizia

Ricevi le notifiche sulla tua casella di posta quando un nuovo articolo viene pubblicato. NO SPAM!

Non invieremo in nessun caso SPAM e non divulgheremo il tuo indirizzo email con terze parti.