Afragola – Ore 21.30, mercoledì 9 settembre. Dopo un assordante rumore, una fiamma è esplosa nel parcheggio del centro commerciale Le Porte di Napoli, situato nella città di Afragola ma praticamente al confine col territorio di Acerra.
All’interno dell’auto c’era un uomo vivo, di cui si sono udite le urla. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, l’uomo è morto nell’incendio, carbonizzato all’interno dell’abitacolo dell’autovettura.
Domate le fiamme, i primi rilevamenti hanno permesso di formulare alcune ipotesi iniziali. Il sedile dove l’uomo sedeva, quello del guidatore, era reclinato all’indietro, e all’interno dell’automobile si trovava una bombola di gas, causa scatenante dell’esplosione. L’uomo, A.L. di Napoli, 30 anni, aveva parcheggiato l’automobile in un punto isolato del parcheggio, e, stando alle prime ipotesi degli inquirenti, dopo l’orario di chiusura del centro commerciale aveva causato l’esplosione.
Sul caso indaga il comando di polizia di Afragola. L’ipotesi più avallata, a oggi, è quella di suicidio, a causa delle condizioni in cui il decesso è avvenuto e della situazione lavorativa dell’uomo, più volte licenziato e riassunto per la ditta dove, al momento, lavorava, seppure con poche garanzie per il futuro. Vengono, però, ugualmente battute altre piste, in attesa di informazioni più precise che potrebbero ottenersi dai referti dei nuclei intervenuti sulla scena dell’incidente.
Stando a sentire le testimonianze raccolte dai poliziotti di Afragola, A.L. non aveva mai espresso volontà suicide, qualora venisse accertato che di suicidio si tratti effettivamente, né nessuno aveva mai notato in lui atteggiamenti che potessero anche solo far pensare a gravi crisi o malessere.
Nel punto del parcheggio dove l’auto carbonizzata ha lasciato una terribile macchia nera, qualcuno ha lasciato dei fiori e un biglietto di addio. Per molti adolescenti e molte famiglie di Acerra, il centro commerciale rappresenta uno dei principali luoghi di svago, e l’evento sembra aver turbato pesantemente i volti di chi passa di lì.
Se l’ipotesi di suicidio e le possibili cause venissero confermate, A.L. sarebbe un’ennesima vittima della crisi economica, che, oltre ad aver divorato il benessere di molte famiglie, ha già messo fine alle vite di tanti imprenditori sommersi dai debiti o normali lavoratori senza i soldi per mangiare.
Nell’attesa di informazioni più sicure, rasserena almeno il dato che nessun altro è rimasto ferito dall’esplosione dell’autovettura.
Nei prossimi giorni si saprà di più, non appena le indagini della polizia del comune di Afragola saranno completate. Indagini necessarie a stabilire, soprattutto, le modalità con cui è avvenuta la tragica morte di quest’uomo napoletano, che ha lasciato al mondo una moglie e una figlia di otto mesi.
Davide Pascarella