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Gli studenti ripuliscono il parco e vengono cacciati

Plaza de Mayo è conosciuta da tutti come ‘o parchetto appicciato, perché le giostre che si trovavano lì furono date alle fiamme da ignoti e da allora il parco pubblico nel centro di Acerra fu chiuso e lasciato abbandonato, senza più essere riaperto.
Il movimento studentesco Studenti per l’ambiente – Acerra, lo stesso che un anno fa con il nome di #InquiNATI portò 5mila persone nelle strade di Acerra contro l’inceneritore, ha deciso di strappare l’area verde di plaza de Mayo all’incuria e al degrado, riappropriandosi dei 1353 mq di verde pubblico non sfruttato da anni.
150 studenti, di buon mattino, sono entrati nell’area con vanghe, scope, palette e buste per la spazzatura, rimuovendo decine di sacchi colmi di residui e schifezze accumulatesi negli anni. L’evento ha preso il nome di Guerrilla gardeninggiardinaggio da battaglia, perché è un’azione pratica, pacifica e decisa per riqualificare gli spazi urbani che le istituzioni dimenticano.

Immediato è stato l’intervento dei vigili urbani, che hanno contestato l’azione dei ragazzi in quanto il parco di plaza de Mayo sarebbe sotto sequestro dal momento della sua chiusura. I ragazzi hanno fatto prontamente notare l’assenza di qualsiasi tipo di sigillo, e i vigili hanno risposto che si tratterebbe di una semplice dimenticanza. Dimenticanza che è durata diversi anni, però. Comunque, i vigili hanno prima intimato ai ragazzi di uscire, minacciando di raccogliere i nominativi dei presenti per denunciare coloro che avessero precedenti denunce a carico, e successivamente hanno invitato i ragazzi a raggiungere il sindaco a viale della Democrazia, lasciando comunque il parco. I ragazzi hanno rifiutato l’incontro fin quando il primo cittadino non si è impegnato pubblicamente con gli studenti ad attivare tutti i canali a sua disposizione, cominciando dalla Procura della Repubblica, per verificare le possibilità per il dissequestro di plaza de Mayo in tempi brevi, promettendo di aggiornare la città entro la metà della prossima settimana. Poi, hanno lasciato in parco indicendo un’assemblea permanente e un presidio fuori i cancelli, dopo aver depositato lì numerosi sacchi di immondizia rimossa dall’erba del parco. Gli studenti hanno chiesto che tali aggiornamenti avvengano in sede pubblica e non riservata, in modo che l’intera cittadinanza ne sia informata.

Non tutti i cittadini sanno che un progetto voleva che i 1353 mq di verde di plaza de Mayo diventassero un parcheggio, venendo ricoperti di cemento. Nel comunicato successivo all’azione di giardinaggio degli studenti, si legge:
È dispiaciuto il tentativo di intimidazione delle forze dell’ordine, in un’Italia dove si continua a criminalizzare il dissenso degli studenti e soprattutto le idee alternative di città e di modello di gestione dei territori che nascono, autonomamente, dal basso. Nonostante ciò, siamo riusciti a sollevare le contraddizioni di un’amministrazione che parla di riqualifica del territorio ma che dal suo insediamento non ha – di fatto – avviato alcun tipo di processo per il recupero di un parco vissuto tantissimo dai giovani della nostra città. Riteniamo che plaza de Mayo non debba diventare un parcheggio, riteniamo che un altro modello di mobilità è possibile e più che mai necessario, e continueremo nella nostra lotta. È per questo che invitiamo la città, i comitati, i cittadini, le associazioni, i movimenti e chiunque sia interessato a un’assemblea pubblica per lunedì sera, alle 20:00 nei pressi del parco, per ragionare insieme, senza bandiere, sulle future azioni da intraprendere. Libertà è partecipazione.

L’assemblea convocata dai ragazzi avrà lo scopo di formulare tutte le proposte da portare al sindaco della città, Raffaele Lettieri, per ottenere in gestione il parco pubblico e renderlo sede di eventi ecologici e culturali, secondo le direttive comunali che prevedono la possibilità di affidamento senza fini di lucro a soggetti pubblici e privati di spazi destinati a verde pubblico. Di seguito, le foto dell’intervento di guerrilla gardening al parco adiacente a via Manzoni. Da segnalare, infine, che dal giorno dopo la mobilitazione sono – guarda un po’ – comparsi i sigilli che segnalano il sequestro della struttura. Il caso, semplicemente, è di quelli che vedono inefficienza e burocrazia tappare le ali ai bisogni della cittadinanza.

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