Quando entra un martello in un edificio scolastico, portato da un alunno di scuola media per colpire un altro alunno, tutti dovremmo fermarci a riflettere. Non è, soprattutto non può essere, soltanto il problema della mamma del ragazzo colpito. La violenza, gratuita e indiscriminata, che si sta registrando con una cadenza sconcertante, ai margini e spesso all’interno delle scuole della città richiederebbe uno sforzo consapevole di tutti.
Purtroppo non è così.
Le istituzioni, in particolare, si girano dall’altra parte. Eppure basterebbe un’azione congiunta e coordinata tra scuola, comune e forze dell’ordine per controllare le fasi di afflusso e uscita dei ragazzi per limitare e contenere in parte il fenomeno dilagante del bullismo. Il Comune, per la sua funzione generale svolta sul territorio, avrebbe potuto e dovuto convocare un tavolo urgente da tempo, ma evidentemente il problema non è stato minimamente avvertito.
È innegabile, però, che anche i genitori sono sistematicamente distratti, quando non è il proprio figlio ad essere direttamente coinvolto. Manca l’idea di una responsabilità collettiva, che, per esempio, era presente nella nostra società solo alcuni anni fa.
C’è un’incapacità di quello che resta delle forze politiche, dei movimenti, anche della società civile di attivare iniziative vere per sollevare i problemi e cercare di risolverli. A volte basta la semplice concessione di un patrocinio comunale, per condizionare e limitare l’esercizio di una funzione propositiva, che può costituire un’utile sollecitazione ad un’azione amministrativa più efficace.
L’opposizione in Consiglio Comunale non riesce a colmare questi vuoti. Ammesso che ci sia uno sforzo e un lavoro, questi stentano a mostrarsi. Il centro delle polemiche, anche dell’ultima ora con l’attacco di Fratelli d’Italia alla Presidente Carmela Auriemma, sembra essere diventata l’attività della Commissione di vigilanza.
Sia chiaro: anche il Presidente della Commissione di Vigilanza deve avere la sensibilità e l’apertura necessaria per veicolare, nell’ambito delle proprie competenze, le problematiche da qualunque parte provengano. La vicenda gravissima della mensa scolastica, segnata dalle inadempienze gravi della ditta, dall’inadeguatezza del servizio e della scarsa qualità delle somministrazioni, i diritti negati ai lavoratori interessati, dovrebbe avere la giusta attenzione e centralità. Ma prima della Commissione di vigilanza non dovrebbe essere l’Assessore competente e l’amministrazione nel suo complesso a risponderne? Perché non dovrebbe farlo il Consiglio Comunale nell’esercizio della sua funzione più alta e significativa?
La realtà è che oramai è tutta una vuota finzione.
Il Comune di Acerra, in queste ore, sta spendendo migliaia di euro di tutti i cittadini per incaricare il difensore personale di Raffaele Lettieri, per tutelare la sua persona, non il sindaco, nei vari procedimenti derivanti dalle querele presentate da Lettieri a difesa della sua personalissima onorabilità per alcune critiche ricevute su Facebook o su articoli giornalistici.
Addirittura il Comune di Acerra, con un atto dirigenziale assurdo, paga il difensore di fiducia di Raffaele Lettieri, indagato dalla Procura della Repubblica per l’omesso abbattimento di immobili abusivi a Lenza Schiavone, con la paradossale conseguenza che a nominare l’avvocato nel procedimento penale sia il Segretario Comunale e non Raffaele Lettieri.
A proposito di finzioni.
La stessa vicenda della piscina comunale – con il blocco dei lavori per il fallimento della ditta esecutrice dei lavori – sta diventando un mistero buffo e inquietante sul piano della gestione amministrativa. Si impongono da tempo alcune domande, ma nessuno si preoccupa di rappresentarle nelle sedi dovute. Per esempio, a quanto ammontano gli statini di avanzamento liquidati alla società esecutrice rispetto ai lavori effettivamente realizzati? Vi erano tutte le condizioni formali per procedere ai pagamenti? Per quali motivi occorrono ancora due milioni di euro per completare l’opera? E dove sono finiti i soldi derivanti dai ribassi di gara?
Pensiamo alle questioni serie e non pensate solo alle vostre piccole o grandi visibilità!
Pasquale Sansone
Giornale tablò – Maggio 2017