La città di Acerra ha subito una pseudo industrializzazione di tipo “selvaggio”, non ha saputo trattenere aziende di trasformazione alimentare e ha subito la localizzazione di aziende di trasformazione di rifiuti, nonostante la sua forte vocazione agricola, che continua a sostenere migliaia di famiglie. La manodopera, anche nella nostra città, dove la disoccupazione e i non occupati raggiungono numeri altissimi, è affidata agli extracomunitari. Nonostante tutto, Il settore dell’agricoltura non se la passa bene, i prodotti arrivano sul mercato nazionale ed estero al di sotto dei costi di produzione; spesso, gli agricoltori sono costretti a dormire nei campi per tutelare i prodotti e le attrezzature, per la mancata sicurezza; spesso, i clienti preferiscono acquistare altrove, poichè è difficile accedere ai campi di produzione agricola; spesso, nei campi, gli agricoltori si trovano di fronte a sversamenti illeciti di rifiuti; le richieste fatte all’amministrazione, di tutela e sorveglianza, non hanno mai avuto risposte; gli agricoltori acerrani non usufruiscono di un centro di stoccaggio e questo crea non pochi problemi; inoltre, a detta di giovani imprenditori agricoli, la mancanza di formazione, informazione e cooperazione sul territorio, automaticamente, porta ad escludere il settore dall’accesso ai fondi agricoli sovracomunali.
Pasquale Sansone