Acerra. Raccolte 4000 firme contro il “Caro” rifiuti
I Volontari Civici nella prima settimana di giugno, danno vita alla Petizione per la riduzione della tassa rifiuti. Con tale iniziativa si è avuto un momento di forte espressione di protesta pacifica e civile. Con le 4000 firme raccolte, la Cittadinanza ha chiesto all’Amministrazione Comunale di dar luogo a delle scelte anziché ad altre. Quasi ad un mese dall’inizio della raccolta firme, la Giunta Comunale con delibera n.77 del 2/7/15 approva la riduzione di euro 0,30 al mq per abitazioni private, passando da euro 3,55 al mq a euro 3,25 al mq ed il pagamento in 4 rate. Con tale atto si approvano anche alcune modifiche del “Regolamento TA.RI”. Il tutto approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 28/7/15. I Proponenti, protocollano la Petizione al Presidente del Consiglio Comunale il 27/7/15. Nella seduta del Consiglio Comunale del giorno successivo, in aula viene letto il testo della Petizione, dove si chiedeva la riduzione fino a euro 2,00 al mq per abitazioni private, modifiche al Regolamento TA.RI, in modo particolare al quadro agevolazioni e semplificazione per l’accertamento dei requisiti e agevolazioni per le fasce sociali con reddito insufficiente. Nell’aula tra accese polemiche, sei consiglieri di opposizione tentano di far inserire nei lavori consiliari il documento come O.d.G. Dopo un lungo confronto, a colpi di pareri ed interpretazioni di Regolamenti e articoli del TUEL, abbiamo visto una maggioranza in affanno tecnico, pur di non mettere a votazione i contenuti della Petizione. (Vedi atti delibera C.C. n. 20).
L’approccio poco convincente della Commissione Consiliare
Il 10 settembre i Proponenti vengono convocati in audizione presso la Commissione Bilancio e Finanza. In tale seduta , subito dopo l’introduzione dell’Assessore al ramo, sostenemmo che le risposte in merito alle nostre richieste le avremmo volute dal Dott. Cascone. Argomentando subito tecnicamente, che i Consiglieri svolgono attività di indirizzo e controllo, nonché acquisire pareri ecc.( per cui non curano l’attività di gestione), l’assessore può essere “interprete della volontà politica” e al massimo può completare il “profilo di gestione”. Chi era deputato a fornirci motivazioni tecniche con dati contabili era sicuramente il Dirigente del Settore. In Commissione, siamo andati convinti che la riduzione della tassa rifiuti per abitazioni private è possibile a partire da alcune ricognizioni, come il Servizio d’Igiene Urbana, con i relativi costi e ricavi e capire l’impiego dei Ristori. Abbiamo esternato che in caso di abbassamento della tariffa per abitazioni private la differenza del ruolo da recuperare, la si poteva ripartire sulle categorie industriali artigianali, alcuni servizi e recuperare l’evasione tributaria. Onde evitare strumentalizzazioni, non abbiamo avanzato l’idea di intraprendere iniziative politico istituzionali per chiedere l’incremento dei Ristori. Ci attendavamo un confronto più tecnico, con dati certificati, per poter approfondire, discutere e articolare l’eventuale riduzione della tariffa da noi proposta, visto che il Bilancio di Previsione 2015 già era stato approvato. Il testo della Petizione per chi lo legge bene, focalizza l’attenzione su problematiche complessive dalle quali non si può prescindere. Alla fine abbiamo verificato un approccio poco convincente della Commissione, i pochi dati emersi andavano verificati.
Chi amministra non conosce la città
L’Assessore ha dichiarato nel confutare alcuni nostri dati, che oggi ad Acerra risiedono 35.000 nuclei familiari ed 8.000 famiglie indigenti (o che dichiarano di essere tali?) Abbiamo subito espresso le nostre perplessità circa quei dati. Infatti ad Acerra risiedono 21.074 nuclei familiari, il secondo dato lo stiamo verificando. Cosa dobbiamo pensare? Chi Amministra non conosce la Città? Eppure stiamo parlando di dati elementari. Abbiamo posto diversi interrogativi, ai quali non è pervenuta risposta: 1) perché ad Acerra la TA.RI per abitazioni private è più o meno uguale ad altri Comuni, nonostante incameriamo per i Ristori Ambientali 3 milioni di euro fino al 2014 e 2 milioni e mezzo per il 2015? Che cosa non funziona ad Acerra? Se la domanda non è stata chiara la esplicitiamo in modo diverso oggi. Ovvero senza i Ristori nel Piano Finanziario della TARI, come si sarebbe coperto al 100 per 100 l’integrale finanziamento dei costi complessivi del Servizio di raccolta e smaltimento rifiuti?
2) Come mai, il dato dei proventi della raccolta differenziata è costante?
Inoltre il costo smaltimento rifiuti fino al 12/1014 era di euro Tre milioni/775.000, inizio 2015 perdiamo 500/mila euro di Ristori ed il costo smaltimento diminuisce di 500/mila euro. Noi non siamo bravi nei bilanci o con i piani finanziari, però è bravo chi in così poco tempo riesce a risparmiare 500/mila euro. (Vedi allegato TARI 2015 (B). Abbiamo focalizzato in 1 ora e venti minuti, tanti aspetti correlati alla formazione della tariffa rifiuti. Domande senza risposte, tranne quelle di un esponente di maggioranza che tentava ripetutamente di far scivolare la discussione su argomenti poco proficui in quell’incontro. I cittadini hanno il diritto di chiedere la riduzione per la tassa rifiuti, ma anche sapere per che cosa hanno pagato negli ultimi 5 anni? La delegazione dei Volontari Civici, visto in Commissione i presupposti, potevano interrompere la discussione prima d’iniziare. Abbiamo preferito il confronto per avere risposte tecniche, ma il silenzio è stato più eloquente delle risposte medesime. Alla fine dell’incontro/confronto in Commissione non è stato letto il verbale e senza farci prendere visione di ciò che era stato verbalizzato. Dopo 18 giorni il presidente della II^ Commissione comunica a mezzo telefono ad una persona della delegazione di voler far prendere atto del verbale /parere da inoltrare alla presidenza del Consiglio Comunale. La delegazione dei Volontari Civici, alla presenza del Presidente Commissione e l’Assessore al ramo, alla prima lettura del verbale, non riscontrando in tale documento le proprie argomentazioni, si sono alzati e andati via, senza aderire alla presa d’atto di quel Verbale giunto alla nostra attenzione dopo appena 18 giorni. I proponenti della Petizione disconoscono quel verbale: 1) per la metodologia adottata; 2) i contenuti emersi nella discussione, sono svaniti perché il verbale troppo “sommario”.
Comunicato Stampa – Volontari Civici