Acerra. In un quartiere, dove, oltre al tradizionale allagamento dovuto dalle fitte piogge, fuoriescono dalle fogne delle acque nere ovvero escrementi umani, cosa mette in campo un’amministrazione per salvaguardare la salute dei cittadini?
In quale occasione e cos’altro dovrebbe fuoriuscire dalle fogne, per far scattare la disinfestazione e la disinfettazione della zona interessata al poco igienico fenomeno?
Quando scatta l’emergenza sanitaria?
Viviamo già in una città dalla “Autonomia Amministrativa Differenziata”, dove il valore che l’ Amministrazione di turno attribuisce alla Salute pubblica, è uguale al Nulla?
E i cittadini della zona, invasi da acque e da escrementi umani, hanno sollecitato e denunciato alle autorità il rischio e l’emergenza sanitaria?
Intanto, la nuova Fontana, segno della riqualificazione del quartiere, è una fogna a cielo aperto.
Le foto che i cittadini del quartiere Sant’Anna/San Gioacchino ci inviano periodicamente, in occasione di questi fenomeni, evidenziano lo stato di criticità.
Intanto, è vero che quella Emiliana è stata una criticità estrema, ma vediamo cosa è scattato sotto il profilo sanitario:
In Emilia Romagna, dopo l’alluvione catastrofica, è scattato l’ allarme sanitario. Il Sindaco è il primo responsabile della salute pubblica.
Le autorità emiliane hanno monitorato la situazione, per non mettere a rischio la salute dei cittadini e l’Ausl della Romagna ha diffuso sui social un vademecum per indicare le giuste norme di comportamento sanitarie, che devono seguire le persone coinvolte dall’alluvione, “in quanto le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali, con possibili impatti sulla salute”. L’ Asl ha programmato vaccinazioni antitetaniche e gastrointestinali.
Ripetiamo, quello della Regione Emilia è stato un caso estremo, un fenomeno, oramai, sempre più frequente dal Nord al Sud Italia. Pertanto, nel caso dell’Emilia Romagna, tra i rischi citati, vi è il tetano e sono state effettuate vaccinazioni antitetaniche per i residenti di alcuni Comuni. Citato anche il rischio delle infezioni gastrointestinali: “Quando l’alluvione impatta sul sistema fognario e sui reflui- si legge – c’è un maggiore rischio di contrarre infezioni a carico del sistema gastrointestinale, che si manifestano con vomito e/o diarrea”.