Movimento 5 Stelle: Acerra, legalità calpestata, intervenga l’antimafia.
Onestà: a Quarto si e ad Acerra no?
In questi giorni, in cui la cronaca politica è stata invasa dalle strumentalizzazioni su Quarto, ci siamo chiesti, alla luce del caos mediatico scatenato e delle insinuazioni di membri del consiglio comunale che paventano accordi sottobanco, perché la stessa richiesta di legalità non è stata pretesa anche per Acerra?
La vita politica cittadina è fortemente condizionata dai fatti svoltisi nel 2012, fatti che hanno fortemente inquinato la competizione elettorale, portando a una pesante coercizione del diritto di voto, che sarebbe stato influenzato da pressioni malavitose e da operazioni di voto di scambio di diversa natura.
Già dai primi istanti si verificarono episodi indicativi della pervasività malavitosa. I Carabinieri di Acerra, a poche ore dalla presentazione delle liste, avevano già arrestato un candidato nella lista “Acerra nel Cuore” e, a distanza di poche ore, il Prefetto di Napoli estrometteva un pregiudicato per gravi reati, candidato nella lista “Voglia di Fare”.
Durante la campagna elettorale si sono ravvisati gravi atti d’intimidazione verso alcuni candidati. Il 19 aprile, Mario Puopolo, candidato nella lista”Generazione Acerra”, veniva avvicinato da soggetti armati e schiaffeggiato e gli veniva intimato di abbandonare la competizione. Analogo episodio si verificava pochi giorni dopo anche nei confronti di Andrea De Chiara ,candidato nella lista “Popolari”.
Il 22 aprile Aniello Giardinetto, candidato nella lista “Città Nuove”, denunciava, al locale Commissariato di P.S., il ritrovamento sul muretto della sua abitazione di un proiettile inesploso. Pochi giorni dopo Annamaria Volpe, candidata nella lista “Popolari”, veniva bloccata da due motociclisti a volto coperto e minacciata. Sempre nello stesso periodo veniva seriamente danneggiata l’abitazione di Paola Montesarchio, candidata nella lista “Generazione Acerra”. Contestualmente ricevevano lettere minatorie esponenti della società civile quali l’ex sindaco di Acerra Michelangelo Riemma, il giornalista di Tele Akery Raffaele Tagliamonte e l’attore teatrale Vincenzo Maria Pulcrano, attivamente impegnati nella campagna elettorale.
Si sono, inoltre, verificati episodi di voto di scambio tra cui: il sistematico utilizzo di buoni spesa di 50 euro; l’assunzione, o quantomeno la promessa di futura assunzione, di disoccupati garantita da parte di un ex consigliere, Nicola Ricchiuti (attualmente sotto processo), operante nel settore della vigilanza privata, nei pressi di un comitato elettorale in via Carlo Petrella; l’elargizione di buoni per la mensa scolastica, da parte d’impiegati e funzionari comunali, operanti nel settore delle politiche sociali; il rilascio di ticket sanitari da parte di un dipendente dell’Asl candidato alle elezioni comunali, pratica poi interrotta per l’intervento dei funzionari Asl preposti al controllo; Il rilascio da parte dell’ufficio tecnico comunale , in modo irregolare, di un permesso di costruire in zona Mulino vecchio a favore di un imprenditore del settore edile, poi candidatosi ed eletto; il rifacimento del manto stradale presso una traversa di via Volturno, posto in essere, peraltro, in assenza delle prescritte autorizzazioni. A questo si aggiungono le telefonate minatorie da parte di una donna, parente stretta di un esponente di punta dell’amministrazione, la quale con tono intimidatorio dichiarava: “se volete far lavorare vostro figlio dovete portare i voti”.
A riprova del forte interesse della criminalità organizzata all’esito della consultazione elettorale, vi è un ulteriore preoccupante episodio: quello dell’esposizione ai balconi della centralissima residenza di un noto pregiudicato, attualmente detenuto e ritenuto essere figura di vertice del locale sodalizio criminale, dei manifesti elettorali di un candidato, poi risultato eletto con amplissimo suffragio. Quest’ultimo candidato ha raccolto un elevatissimo numero di preferenze, in particolare nelle sezioni elettorali n. 33 e n. 34, ove votano, essendo ivi residenti, interi nuclei familiari notoriamente legati o imparentati con gli ambienti malavitosi. Inoltre il medesimo candidato ha ottenuto altrettanto largo consenso nelle sezioni n. 10, n. 11 e n. 12, ove votano gli abitanti del quartiere Gescal, ai quali sarebbero state pagate fatture dell’energia elettrica, bollette dell’acqua, rate di prestiti, in una perversa spirale di commercializzazione del consenso.
A riprova del livello d’inquinamento del voto vi è anche la denuncia di un’elettrice del seggio di via Spiniello, sorpresa a fotografare con il proprio telefonino il voto espresso a prova del rapporto di scambio consumato, così come accaduto anche alla sezione n. 2 delle Madonelle.
Recentemente un consigliere di maggioranza, Mimmo Tardi, ha denunciato pubblicamente la lottizzazione dei posti di lavoro presso la piscina comunale, in un’ottica di favori e compravendita di voti per le imminenti consultazioni elettorali.
Il 14 aprile 2016, dopo lo slittamento di un anno, ci sarà la prima udienza che analizzerà questi vergognosi fatti, nel processo denominato “Do ut Des”. Per ventinove imputati erano state le richieste di custodia cautelare in carcere per il reato ipotizzato dall’articolo 416-ter, cioè lo scambio elettorale politico-mafioso. Tra loro ci sono anche i nomi di quattro consiglieri di maggioranza dell’attuale amministrazione, oltre a 7 pregiudicati per camorra. Uno degli imputati ha già richiesto il patteggiamento.
Il MoVimento 5 Stelle ha sempre affermato, riprendendo il pensiero di Giovanni Falcone, che per amministrare la cosa pubblica non basta solo essere onesti, ma bisogna avere anche la parvenza di onestà. Alla luce di tutto quanto illustrato, che è attualmente al vaglio della magistratura, e sulla scorta delle dichiarazioni di esponenti politici locali, che si vogliono creare una seconda verginità legalitaria, chiediamo alla commissione antimafia di convocare in audizione il sindaco Raffaele Lettieri in modo da appurare tali circostanze togliendo, eventualmente, l’ombra della criminalità dalle istituzioni cittadine.
Comunicato Stampa: Movimento 5 Stelle Acerra