Ad Acerra, ed è un dato incontrovertibile e incontestabile, il quadro amministrativo è sempre più oscuro. Il confronto e il dibattito in Consiglio Comunale non hanno alcuno spazio. La dialettica politica è tramortita sotto il peso delle dinamiche e delle logiche clientelari, che sembrano essere l’unico orizzonte d’interesse.
La trasparenza sull’attività amministrativa è un lusso, un lusso disatteso sistematicamente attraverso i soliti trucchetti architettati dalla forza di un sistema di potere. Un esempio aiuta: approvare un progetto e pubblicare solo la delibera o la determina che lo approva, senza rendere accessibile il progetto, è una trasparenza “pezzotto”. Ai cittadini, infatti, viene negata la conoscenza dell’unico dato che conta. E potremmo dilungarci all’infinito. Ma la trasparenza viene negata anche quando si pubblicano centinaia di paginate, senza produrre adeguati strumenti di sintesi e di comprensione: è il caso dei documenti relativi ai bilanci.
Prendiamo il caso della recente approvazione da parte della Giunta comunale del rendiconto di gestione. Per quello che conta qualche interessante segnale, in fondo in fondo, si può cogliere.
Durante le festività natalizie, il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione. Veniva comunicato che l’amministrazione aveva avuto la capacità di adoperarsi in anticipo, con una programmazione finanziaria tempestiva e con straordinari risultati legati ad un considerevole “avanzo di amministrazione” conseguito grazie ad una consapevole e lucida gestione finanziaria.
Dopo di che bastano poche settimane per vedere questo quadro esaltante modificarsi completamente, ovviamente nel silenzio generale.
Dapprima si procede a richiedere alla cassa depositi e prestiti un’anticipazione di liquidità per cinque milioni di euro. Si afferma, in Consiglio Comunale e in qualche intervista, che si tratta solo della necessità, consentita dalla legge e da un vantaggioso tasso di interesse, di fronteggiare il mancato trasferimento di finanziamenti accordati, dalla Regione Campania o dall’Unione europea, per la realizzazione di opere pubbliche.
Falso.
Sfido l’amministrazione comunale – a proposito di trasparenza effettivamente praticata – a pubblicare subito sul portale istituzionale del Comune tutte le fatture coperte con l’anticipazione di liquidità per smentire il mio giudizio.
Nei giorni scorsi, come dicevo, è stato approvato il rendiconto di gestione. In fondo in fondo, ma molto in fondo, viene fatta chiarezza sull’ammontare e la natura dell’avanzo di amministrazione. Questo avanzo, considerevole nominalmente, ammonta a circa sedici milioni di euro. Stiamo parlando di una imponente risorsa finanziaria, che sarebbe fondamentale per attivare servizi, ampliare l’offerta di strutture e spazi alla città. Peccato che, quasi nella sua interezza – per oltre quindici milioni di euro – si compone in effetti di “crediti di dubbia esigibilità”.
In altre parole, forse più immediate e chiare, l’avanzo non è minimamente impegnabile.
Poche righe di informazione.
Pasquale Marangio