Ad Acerra è crisi democratica: solidarietà ai lavoratori dei Consorzi sgomberati.
Lo sgombero del presidio pacifico fuori ai cancelli del comune di Acerra dei lavoratori dei Consorzi di Bacino costituisce un fatto grave e preoccupante. A una protesta non violenta, civile, dignitosa di lavoratrici e lavoratori della Regione Campania senza stipendio e senza incarichi da oltre tre anni, l’unica risposta che le istituzioni comunali e sovracomunali hanno saputo dare è stata quella della repressione violenta da parte delle forze dell’Ordine. Nella città della ferita democratica inferta con la realizzazione dell’inceneritore, le istituzioni e le forze dell’ordine, anziché proteggere le scuole, luogo di democrazia e giustizia dai saccheggi di questi giorni, o difendere la nostra comunità dai rigurgiti di fascismo vecchio e nuovo, non hanno trovato di meglio che presidiare la casa di un militante di Casa Pound al passaggio di un corteo autorizzato e poi sgomberare l’accampamento di lavoratori, madri e padri di famiglia privati, con la repressione, anche della loro dignità.Anche in questa vicenda, l’ente comunale ha mostrato ancora una volta tutta la sua inguaribile assenza di spessore politico, tanto da parte di una maggioranza arroccata nella strenua difesa delle proprie piccole rendite di posizione, quanto da un’opposizione inconsistente, capace solo di uscire in città con manifesti imbarazzanti, misura di un’amministrazione nel suo complesso vuota e priva di qualsiasi capacità amministrativa, totalmente incapace di un minimo accenno di politiche sociali, asservita com’è al Sindaco accentratore e stroncatore di ogni forma di dissenso. Raffaele Lettieri, invece di far propria questa battaglia e spendersi in tutte le sedi istituzionali per trovare una soluzione praticabile (la famigerata filiera istituzionale millantata in campagna elettorale) proprio non è riuscito a digerire che una protesta gli rovinasse le feste natalizie, ancora una volta utilizzate per chiudere affari poco trasparenti e rafforzare la cortina di clientelismo e affarismo della sua amministrazione. Non bisogna disturbare il gran manovratore al secondo piano di viale della Democrazia, dunque. Ieri gli studenti, denunciati solamente perché chiedevano il recupero alla città di plaza de Mayo totalmente abbandonata al degrado e all’incuria. Oggi è toccato ai lavoratori in presidio pacifico. Domani chissà.
Ad Acerra è in crisi la democrazia. Grave il silenzio intorno a questa vicenda delle forze politiche e sociali cittadine. Triste quello di parte di una società civile indifferente, forse troppo impegnata a ricevere le strenne natalizie generosamente offerte dal primo cittadino. Incomprensibile, infine, il silenzio della Curia di fronte all’ennesimo sopruso infero ai danni degli ultimi della società sulla cui carne viva pensano la crisi e le scelte politiche dissennate dei nostri governanti a livello locale e regionale.
Invitiamo, pertanto, la città a partecipare domani alle ore 17,30 al presidio in piazza Duomo organizzato dai lavoratori per dire No a uno Stato che sa mostrare alla nostra comunità solo il volto più truce della repressione.
> Cantiere della Sinistra Unita di Acerra