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Oltre le previsioni il mercatino del libro usato

Oltre le previsioni il mercatino del libro

È andato oltre ogni possibile previsione il mercatino del libro usato, l’iniziativa autonoma degli studenti acerrani del liceo Alfonso Maria De’ Liguori, promossa dall’Unione degli Studenti nelle giornate del 16 e del 17 settembre. Il mercatino, progettato nei mesi estivi e organizzato già prima dell’inizio dell’anno scolastico, è stato pensato per aiutare le famiglie a contrastare l’aumento del prezzo dei libri nuovi, che da anni è esponenziale e costringe a numerosi sacrifici i genitori degli alunni. «Non è possibile dover affrontare ogni anno spese di centinaia di euro per manuali scolastici, in un paese dove la scuola è pubblica e gratuita per Costituzione», affermano i rappresentanti del liceo e organizzatori dell’iniziativa. Il preside dell’istituto, Carmine De Rosa, è d’accordo con i ragazzi, e ha concesso loro quattro ore di lezione, divise equamente per le due giornate, per poter liberamente vendere i propri libri usati e acquistarne di nuovi, in entrambi i casi alla metà del prezzo di copertina. In questo modo, libri da 50 euro possono costarne 25, e gli stessi 25 possono essere recuperati vendendo i propri manuali degli anni precedenti, ammortizzando le spese di oltre il 50%. Le statistiche finali del mercatino, tuttavia, superano di gran lunga tutti questi pronostici, inclusi quelli degli organizzatori stessi. Fra i 230 e i 240 alunni hanno partecipato come venditori al mercatino, e l’incasso totale sfiora i 12mila euro, con un risparmio medio, nella sola fase di vendita, superiore ai 49 euro a testa. Il prezzo medio del libro, durante le compravendite, è stato di circa 12,50 euro, inferiore al prezzo pieno anche del più economico dei manuali. Ragionando secondo la media, 49 euro in più nei portafogli di una famiglia permetteranno a un ragazzo di poter acquistare 4 libri usati, quando se non ci fosse stato il mercatino la stessa cifra sarebbe stata pagata di tasca propria per l’acquisto di 2 soli volumi. «Speriamo che nei prossimi anni si possa migliorare ancora, sia in quanto a cifre che in quanto a iniziative. Sarebbe bello se i ragazzi capissero che materie come la storia e la filosofia possono essere studiate anche su manuali di qualche anno prima, e non necessariamente sulle nuove edizioni, spesso progettate dalle case editrici per lucrare sulla necessità dell’acquisto dei libri di testo. Bisogna superare la mentalità materialistica che vorrebbe considerare ciò che è usato come non più buono», hanno dichiarato gli organizzatori. Il progetto è in linea con una serie di iniziative del presidio di Libera, di cui gli studenti fanno attivamente parte, racchiuse nella campagna Miseria ladra, attiva per contrastare la povertà attraverso azioni concrete. «Il caro libri è una sconfitta sociale che il Governo del nostro paese accetta, senza nessun tentativo di cambiamento», lamenta il comunicato critico dell’Unione degli Studenti a sostegno del mercatino. «C’è una forte speranza, adesso, che progetti spontanei come quello del liceo di Acerra e di tante scuole campane possano essere imitati, presi a modello e migliorati da tanti altri istituti medi e superiori, con la partecipazione attiva di docenti, studenti e dirigenti nella costruzione di una scuola che sia davvero pubblica, con meno spese possibili e che permetta realmente a tutti di potersi costruire un futuro solido e dignitoso a prescindere dalle condizioni economiche delle famiglie», concludono gli studenti, nel rimettere a posto i banchi al termine dell’ultima giornata di compravendite, prima di tornare a studiare.

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