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Il perchè degli allagamenti acerrani

Acerra. Un’intensa tempesta notturna ha trasformato diverse strade della città in fiumi e le piazze in laghi.
Diverse sono state le chiamate ai Vigili del Fuoco, ma soprattutto sono stati considerevoli i disagi e i danni causati alle attività commerciali, normalmente poste a livello stradale.
L’indomani, come è abbastanza comprensibile in un sistema democratico, si sono levate le proteste dei cittadini nei confronti dei ritardi dell’amministrazione, con il prevedibile corollario di critiche e accuse che hanno infuocato la polemica politica, questa volta con argomenti e toni che impongono una riflessione per nulla occasionale e contingente.
Le critiche e i rilievi mossi al sindaco e alla giunta, di fronte ad un evento così eccezionale e imprevedibile, sarebbero, secondo alcuni, una forma di sciacallaggio che rischierebbe di screditare solo la città e la sua immagine. Il pregiudizio, la strumentalità politica o un eccesso di ricerca di visibilità personale costituirebbero il fondamento della sistematica forzatura della realtà.
I Problemi e i Provvedimenti
Al dire il vero, questa accusa si può ribaltare nel suo esatto opposto. Infatti, non comprendere appieno le situazioni, non conoscere gli aspetti tecnici e amministrativi di un problema potrebbe significare nascondere la realtà e svilire utili meccanismi di responsabilità pubblica, nel perseguimento dell’interesse generale. Il rischio vero è in questi casi considerare, nella migliore delle ipotesi, la città come una categoria ideologica, astratta, e non una comunità e un territorio con una precisa identità culturale storica, che esprime ogni giorno bisogni e necessità che debbono trovare adeguate risposte dall’ente locale.
In una condizione politica e democratica matura e consapevole, la cittadinanza attiva è una condizione che favorisce e stimola, di norma, il buon governo. Dunque, se non si vuole forzare la realtà, ma neanche nasconderla per finalità politiche, bisogna conoscere i problemi e soprattutto bisogna conoscere i provvedimenti che le istituzioni adottano per fronteggiare o risolvere i problemi, peraltro oggi questi atti sono di facilissimo accesso grazie alla rete.
Le cause degli allagamenti
Gli allagamenti dell’altra notte, innanzitutto, non sono stati conseguenza di una forza maggiore. Non sono straripati i Regi Lagni e non ci sono stati sconvolgimenti geologici che hanno trasformato Acerra, che rimane pur sempre “nel ventre della vacca”. Paragonare questa situazione al dramma di Benevento, dove è esondato il Calore, è pura demenza. Le cause degli allagamenti di Acerra – sempre più frequenti negli ultimi anni – sono state individuate e indicate per iscritto proprio dal gestore della rete idrica e fognaria cittadina, Acquedotti scpa, da considerare evidentemente soggetto terzo, in risposta ad una richiesta avanzata da un movimento politico: rimuovere l’occlusione del controfosso laterale dei Regi Lagni dove scaricano i tre principali collettori fognari della città e la pulizia delle caditoie urbane. La competenza alla manutenzione dei canali è del Consorzio di Bonifica del Volturno mentre alla pulizia delle caditoie dovrebbe provvedere il Comune. Accanto a questi problemi vi è poi la situazione di depressione territoriale della zona di Piazza S. Anna – non a caso indicata, per tradizione linguistica popolare, come “giù” a S. Anna –  e Mulino vecchio. La soluzione idraulica è stata definita da tempo con la progettazione della realizzazione di un collettore fognario sulla provinciale Caivano Cancello, finanziato con le compensazioni ambientali con sei milioni di euro.
Dunque, se questi sono i problemi e le soluzioni sul piano tecnico, quali sono state le iniziative e le scelte prodotte dall’amministrazione comunale in questi anni, al fine di valutare l’appropriatezza dell’azione amministrativa prodotta per risolverli, senza forzare o nascondere la realtà?
Le “balle” sulla tassa del Consorzio di Bonifica
Il primo importante atto della giunta Lettieri fu l’approvazione delle priorità dell’azione di governo in cui, tra l’altro, era fissato l’obiettivo di cancellare la tassa del Consorzio di Bonifica. Dopo tre anni in cui, oltre a non portare a casa il risultato – la tassa può essere infatti cancellata solo se cambia la legge regionale – il Comune non ha assunto alcuna iniziativa coerente e conseguente con i propositi, tanto che ai cittadini essa viene puntualmente recapitata, come prima. Per cercare di dare coerenza a questa battaglia propagandistica, il Comune tuttavia, subordinando l’interesse politico al bene della città, non ha mai chiesto e preteso dal Consorzio di Bonifica di compiere il proprio dovere, cioè liberare dall’occlusione il controfosso laterale dei Regi Lagni.
La controversia tra Comune e acquedotti Scpa
La controversia sulla competenza a pulire le caditoie tra Comune di Acerra e Acquedotti scpa, sua partecipata, non si è mai affrontata e definita, con la conseguenza che esse sono ormai generalmente intasate, formando un tappo in tutte le strade, senza che nessuno provveda agli interventi di manutenzione ordinaria.
Le rimodulazioni delle compensazioni ambietali
La gestione dei finanziamenti derivanti dalle compensazioni ambientali da parte della giunta comunale, poi, si è concentrata unicamente sulla realizzazione di un parco pubblico al posto dello Stadio di Via Manzoni, per il quale è dovuta ripetutamente intervenire per modificare e stravolgere la programmazione fissata dall’Accordo di Programma del 2009, evidentemente non attribuendo al collettore fognario sulla provinciale Caivano Cancello alcuna priorità.
Non si vogliono trarre facili conclusioni, perché si aggiungerebbero opinioni, umori o sensazioni alle diverse opinioni, umori o sensazioni. Di certo, preoccuparsi dell’immagine della città, calpestando il suo bene è un crimine civile.

Per chi volesse approfondire e verificare:
Delibera di Giunta Comunale n.17 del 17/09/2009(Compensazioni ambientali);
Delibera di Giunta Comunale n. 3 del 29/06/2012(Prime priorità di governo. Atto di indirizzo);
Delibera di Giunta Comunale n. 41 del 18/06/2013(Rimodulazione delle Compensazioni ambientali).

Pasquale Sansone

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