Messina. L’acerrano Giuseppe De Luca nominato Professore Ordinario di Cardiologia a Messina
Acerrano, 48 anni, cardiologo interventista di fama mondiale, è stato nominato a Dicembre Professore Ordinario di Cardiologia presso l’Università degli Studi di Messina. Già professore associato a Novara, dove è stato Direttore per 14 anni del Laboratorio di Emodinamica Universitario, si è successivamente trasferito a Sassari, dove dal Dicembre 2021 al Gennaio 2023, è stato professore associato, Direttore della cattedra di cardiologia e Direttore della cardiologia Universitaria dell’AOU Sassari, prima della nomina a Professore Ordinario dell’Università di Messina.
Autore di oltre 400 lavori sulle maggiori riviste scientifiche internazionali, ha condotto in Olanda, sin dalla giovane età, importantissime ricerche che hanno rivoluzionato il trattamento dell’infarto miocardico acuto. “In particolare”, afferma con orgoglio il prof. De Luca, “sono stato il primo al mondo a dimostrare come il fattore tempo (ovvero il ritardo dall’inizio dei sintomi al gonfiaggio del palloncino per riaprire la coronaria) sia il maggior determinante della mortalità nei pazienti con infarto, sottoposti ad angioplastica primaria. Tale scoperta non solo contribuì a modificare le allora linee guida americane ed europee per il trattamento dell’infarto, ma ha imposto la creazione delle cosiddette “reti per l’infarto” in tutto al mondo, al fine di accelerare la diagnosi ed il trattamento dell’infarto acuto e di salvare la vita di migliaia di persone”. Questo ed altri importanti lavori gli valsero nel 2005 la nomina a miglior giovane cardiologo interventista su scala mondiale, prestigiosissimo premio riconosciuto dal TCT, il congresso mondiale di cardiologia interventistica. Sono stati tanti i riconoscimenti nel tempo, ricevuti dalle maggiori società scientifiche mondiali: negli anni ha infatti condotto numerosissime ricerche ed importanti scoperte sull’infarto acuto, sui meccanismi dell’aterosclerosi coronarica, sulle piastrine e sui farmaci antiaggreganti. Ha rivestito per oltre 14 anni consecutivi numerosi incarichi in commissioni cardiologiche europee, è stato tesoriere della Società europea di Cardiologia e Direttore del Giornale mondiale di Cardiologia, relatore su invito, ad oltre 300 congressi internazionali in tutto il mondo. Ha svolto negli anni un’intensa attività clinica ed in sala di emodinamica, dove ha condotto gran parte delle sue ricerche, eseguendo oltre 8000 interventi di angioplastica coronaria, di cui oltre 2000 nell’infarto acuto, e 300 impianti di valvole aortiche percutanee (dalla gamba, le cosiddette TAVI), angioplastiche carotidee e delle arterie delle gambe, endoprotesi aortiche, numeri importanti che, insieme all’intensa attività di ricerca svolta negli anni, lo rendono tra i maggiori cardiologi interventisti riconosciuti ed apprezzati a livello mondiale. Negli ultimi anni, ha diretto il registro mondiale COVID sul trattamento dell’infarto acuto, dimostrando, tra i primi a livello mondiale e con dati estremamente robusti e pertanto affidabili, l’evidente impatto della pandemia sulla mortalità dei pazienti con infarto acuto, descrivendo e documentando sia i cosiddetti effetti diretti che indiretti della pandemia.
“Sono orgoglioso per me, per la mia famiglia e per la mia città per aver raggiunto alla mia giovane età e con le mie sole forze, questo importantissimo traguardo carrieristico. Credo di essere il secondo Professore Ordinario (dopo il Prof. Aniello Montano, mio zio acquisito) cui la città di Acerra abbia dato i Natali. Tutti conoscono la mia triste vicenda professionale e le ingiustizie di cui sono stata vittima durante la mia permanenza a Novara”. Il prof. De Luca, super titolato, era destinato a diventare il Direttore della cattedra di Cardiologia di Novara ma, per azioni illegali, ben note alla cronaca, messe in atto dall’allora direttore del suo Dipartimento, gli è stato bloccato l’accesso alla Direzione della cattedra, al fine di favorire un soggetto esterno, nel caso specifico, un ricercatore, nemmeno professore associato, decisamente meno titolato sia dal punto di vista clinico che scientifico, cosa denunciata invano dal Prof. De Luca.
“Sono orgoglioso dell’importante traguardo raggiunto e spero di essere un esempio per tantissimi giovani che come me decidono di rientrare dall’estero per proseguire la carriera in Italia. Si parla tanto di fuga dei cervelli, ma si fa sempre molto poco per trattenerli in Patria. Ringrazio per la grande opportunità il prof. Cuzzocrea, attuale Rettore dell’Università di Messina, da poco eletto presidente della confederazione dei Rettori italiani, che, nonostante la giovane età, risulta in base alla classifica redatta dalla Stanford University, il Rettore scientificamente più titolato d’Italia. L’Università di Messina è tra i più prestigiosi Atenei italiani, con un grandissimo ed importantissimo Policlinico Universitario. Ciò mi consentirà certamente di continuare a garantire l’eccellenza e l’innovazione sia nell’ ambito dell’attività clinica e di ricerca che nella formazione, e di raggiungere grandissimi traguardi. Sono certo di poter contribuire a proiettare, insieme al duro lavoro anche di altri bravissimi colleghi messinesi, la cardiologia del Policlinico Universitario siciliano a livello mondiale”. Il prof. De Luca continuerà anche la stretta collaborazione avviata da tempo con il Gruppo San Donato e l’ospedale Nuovo Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, una tra le maggiori realtà cardiologiche europee. “Il Nuovo Galeazzi-Sant’Ambrogio”, continua il prof. De Luca, “da poco inaugurato, è un mega ospedale high-tech inserito nella Milano Innovation District (MIND), un’area dell’ex-EXPO che diventerà un parco tecnologico tra i maggiori in Europa. Sono orgoglioso di questa collaborazione con il Gruppo San Donato, che mi darà ulteriori importanti opportunità per continuare nella direzione dell’eccellenza e dell’innovazione sia in ambito clinico e di ricerca che di formazione”.