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Giornale Tablò – Il giornale della Campania

Sugli “Scandali” occorrono risposte concrete e riferimenti puntuali!

Sia chiaro: questo giornale conosce bene le proprie responsabilità, riconosce che l’informazione sia un potere anche in una dimensione locale, senza scomodare lo straordinario Orson Wells e il suo memorabile Quarto Potere.
Per questo, in questa lunga esperienza editoriale, non è mai cambiato l’atteggiamento, il metro di giudizio del giornale. La città prima di tutto, qualunque sia stato il sindaco o la coalizione a governare. Naturalmente un giornale che adempie al proprio dovere, per chi comanda, è sempre un fastidio.
Per il Vice Sindaco della città, cioè per colui che almeno formalmente costituisce la seconda carica di Acerra, i giornali dovrebbero essere la bacheca su cui, senza alcuna tipo di interferenza, vengono pubblicate le veline del palazzo. Punto e basta.
Caro Vice Sindaco la libertà di informazione è un’altra cosa.
Mussolini, Stalin o Goebbels la pensavano esattamente come Lei.
La serietà del giornalismo sta esattamente nel partire dalla realtà dei fatti, pesare le notizie, esprimere opinioni.
Il Watergate fu la denuncia di circostanze precise, ma la campagna di stampa che portò alle dimissioni del Presidente degli Stati Uniti d’America, Richard Nixon, non fu mai ritenuta, dallo stesso protagonista, un’ingerenza democratica o politica, né tantomeno un favore al Partito Democratico americano. È semplicemente la società contemporanea e dell’informazione nei paesi occidentali, quelli che Lei definisce e considera evidentemente un “paese normale”.
In un paese normale, infatti, che detiene un potere enorme, cioè il potere di amministrare, non deve angosciarsi se un giornale racconta fatti ed evidenzia circostanze problematiche o critiche. Deve essere semplicemente angosciato se non possiede adeguati argomenti per sostenere le proprie ragioni. Il discredito appartiene a vicende personali, che non hanno mai trovato e non troveranno mai spazio su questo giornale, di questo il Vice Sindaco può essere tranquillo.
Proviamo a vivere, con serenità e senza sterili e puerili angosce, i compiti e i doveri pubblici che si esercitano.
Se il Vice Sindaco ritiene che non sia uno scandalo, provi a chiarire alla città come sia possibile che un’opera, preventivata e approvata con il proprio voto in un milione di euro, dopo sei mesi ne costa sei.
Se il Vice Sindaco ritiene che non sia uno scandalo, provi a chiarire la limpidezza di una delibera che, forzando procedure amministrative e regolamentari, in otto giorni finanzia la società che ha curato l’immagine del candidato Raffaele Lettieri alle comunali.
Se il Vice Sindaco ritiene che non sia uno scandalo, provi a convincersi che sia frutto del caso che i due più rilevanti provvedimenti adottati dal Commissario Prefettizio Fulvi, Piano Urbanistico Comunale e cantiere pubblico per gli automezzi impegnati nella raccolta rifiuti, siano stati sterilizzati durante i quattordici mesi in cui ha esercitato questa fondamentale carica pubblica.
Raccontare la crisi profonda che investe il mondo giovanile nella nostra città, i gravi e purtroppo ripetuti episodi di violenza e morte che lo riguardano è l’adempimento di un dovere elementare per un giornalista.
Evidenziare la mancanza di comprensione del fenomeno e di reazione da parte dell’assessorato che dirige il Vice Sindaco, è discreditare?
Avere posto l’attenzione sulla delibera, rilevatosi poi uno sterile bluff, con la quale, sostituendosi nelle competenze ad un collega di Giunta distratto, il Vice Sindaco interveniva sulle assicurazioni per responsabilità civile dei veicoli e sui costi ingenti affrontati dai consumatori acerrani, per non tradursi in un discredito doveva essere nascosto alla città?
Questi sono i fatti e soprattutto queste sono le notizie, il cui valore e peso non sono rimesse alle valutazioni del Vice Sindaco, ma ai giornali e ai lettori.
Per quanto riguarda invece le versioni dei fatti – se non vogliamo pensare che lo sfogo sia una risposta a interrogativi e scrupoli che animano intimamente il Vice Sindaco – provi a dare la sua sugli “scandali”, con argomenti concreti e riferimenti puntuali.
Questo si che sarebbe un paese normale, anzi normalissimo.

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