È martedì 19 maggio 2015, ore 20.30.
A Viale della Democrazia si riunisce, in un edificio comunale probabilmente deserto, la Giunta Comunale.
Si deve provvedere ad approvare un importante atto deliberativo. L’urgenza, con ogni malevola probabilità, giustifica l’orario, il buio, l’oscurità.
In realtà non esisteva alcuna urgenza o impellenza. Saranno state semplicemente necessarie verifiche o, al massimo, confronti per trovare un equilibrio politico, argomenti amministrativi e adeguate motivazioni. È ragionevole che questi passaggi avranno occupato la giornata, qualche telefonata o qualche caffè.
Con questa delibera, la numero 58, sono stati approvati i “criteri per la graduazione delle funzioni dirigenziali e delle connesse responsabilità ai fini della retribuzione di posizione”. In pratica, in applicazione di norme contrattuali, l’amministrazione comunale ha individuato e ribadito, dopo il Piano esecutivo di gestione, i suoi obiettivi strategici e prioritari.
I fatti e gli atti contano, come è notorio, più di ogni chiacchiera o comunicato stampa.
Il sindaco che puoi chiamare per nome ha dovuto buttare la maschera.
Con questo provvedimento viene stabilito che gli obiettivi della direzione contabilità e quella dei lavori pubblici e urbanistica sono stati ritenuti “elevati”, quelli della Polizia Municipale “significativi”, quelli della direzione che si occupa di sistemi informatici, protocollo e statistica “rilevanti”, mentre quelli relativi all’ambiente, alla scuola e all’assistenza sociale “medi”.
In questi tre anni, il dubbio che la scuola e l’ambiente non rientrassero tra gli obiettivi qualificanti di questa giunta era venuto a molti.
Una gestione disastrosa e ciarliera del settore ambientale è stata più volte denunciata da movimenti e partiti, per non parlare della situazione di abbandono della “scuola più bella del mondo”, tra mensa negata in tutto questo periodo e l’edificio scolastico di Piazzale Renella lasciato marcire nelle stanze del Provveditorato alle Opere pubbliche della Campania e del Molise.
Le recenti acquisizioni di personale e dipendenti, in realtà, non hanno riguardato il settore ambiente, che continua e continuerà per molto tempo a rimanere privo di professionalità tecniche e scientifiche. Si è ritenuto di rafforzare l’ufficio tecnico con geometri e disegnatori, forse per solidarietà personale e simpatia professionale del sindaco.
L’ambiente e la scuola ad Acerra, quindi, nonostante i tanti propositi a buon mercato, soprattutto di natura elettorale, non soltanto non costituiscono per il Comune un’emergenza fondamentale e qualificante, ma sono stati relegati ad obiettivi residuali dell’azione amministrativa.
A Viale della Democrazia continua a regnare il silenzio, non solo nelle ore buie. L’opposizione continua a sonnecchiare o a voler dormire, con un’incapacità tanto complice quanto superficiale.
La città – mentre vengono attivate da cittadini e movimenti un numero crescente di iniziative spontanee per rafforzare il sistema di protezione ambientale locale, ha il diritto di essere informata su questi aspetti dall’indubbio significato amministrativo, che testimoniano, in modo assolutamente inoppugnabile, la scala di valori che ispira l’azione e le scelte di questa giunta.