Non più di qualche mese fa, uno dei componenti della diarchia preannunciava, per il 30 aprile, una gloriosa approvazione del bilancio consuntivo 2014 del Comune, con 13 milioni di avanzo di amministrazione, dei quali oltre i due terzi derivanti dalla revisione dei residui di cassa, l’osservanza virtuosa del patto di stabilità e una significativa riduzione dei costi del personale.
(Vedi foto allegata) Con una concessione gratuita alla retorica spicciola precisava che “avere i conti in ordine è necessario ma, soprattutto, ha un grande valore etico. Le nuove generazioni di acerrani non possono nascere avendo già debiti.
La Politica è questa: i fatti non le chiacchiere!”
La fonte di queste solenni e assolute affermazioni era e rimarrà, nonostante lo sforzo di nasconderlo e cancellarlo, uno dei pilastri, insieme a Raffaele Lettieri, del sistema di potere che gestisce da oltre un decennio, nel bene e nel male, la città: la predica dopo il peccato insomma.
La realtà è che le tanto osannate e gloriose premesse di fatto di questo improvvido annuncio sono state brutalmente smentite dalla recente pronuncia della Corte dei conti che, invece, ha rilevato e formalmente contestato la grave “inattendibilità” del bilancio comunale, imponendo all’amministrazione di attivarsi per rimuovere le gigantesche anomalie segnalate proprio in ordine ai residui attivi e passivi che ne compromettono la solidità.
Il Consiglio comunale, come era prevedibile, ha approvato, dopo qualche travaglio interno alla maggioranza e la superficialità dell’opposizione, una delibera che rinvia nel tempo l’adozione dei provvedimenti necessari per arginare le problematiche finanziarie eccepite dalla Corte dei conti.
Bisognerà attendere delle settimane e dei mesi per comprendere l’evoluzione di una situazione estremamente delicata per la tenuta della casse comunali che prefigura un cammino irrefrenabile verso il dissesto.
Il passaggio istituzionale, in ogni caso, è stato estremamente utile per afferrare, in modo immediato e concreto, i tanti sommovimenti politici che in questi giorni attraversano il Consiglio Comunale.
L’assenza dei consiglieri comunali, Laudando e Piscitelli, ha confermato la manovra di avvicinamento in atto degli esponenti del centrodestra al sindaco Lettieri, con il quale da tempo hanno costruito senza riserve un asse strategico.
Di tale evoluzione politica ne ha dato conferma, in questa occasione solenne, lo stesso colonnello Crimaldi.
Nel frattempo, il significativo risultato conseguito alle elezioni regionali e la nomina ottenuta di un membro del consiglio di amministrazione dell’Asi hanno spinto il consigliere comunale Tardi, proprio per rispondere alla manovra di avvicinamento di Laudando e Piscitelli al sindaco, ad assumere un ruolo rilevante negli equilibri della maggioranza, offrendo l’indispensabile sponda all’altro pezzo della diarchia.
Di questi movimenti, al momento, non è possibile comprendere fino in fondo le ragioni politiche e programmatiche, né tantomeno coglierne il segno. Il tempo, in questi casi, si incaricherà di produrre gli indispensabili elementi di chiarezza, anche rispetto alla definizione degli assetti amministrativi prossimi, degli scenari futuri, delle scelte di prospettiva. Al momento non si può escludere che si tratti di un furbesco gioco delle parti, ma neanche di un tentativo di ridisegnare i rapporti di forza in seno alla maggioranza e alla diarchia.
In altre parole, oggi non è possibile stabilire se si stia spostando il sindaco, la maggioranza o semplicemente la virgola.
La città, nel frattempo, dopo aver deciso di disertare le urne per le elezioni regionali, sta dimostrando di non poterne più, come dimostra il clamoroso successo della spontanea raccolta di firme per il caro rifiuti, nonostante qualche multa inflitta per occupazione abusiva della democrazia, anzi di suolo pubblico.