Nell’ambito sportivo, c’è una disciplina, in acqua, che prende il nome di “Due Con”. È il nome attribuito ad un’ imbarcazione utilizzata per la pratica del canottaggio. In Italia, il “Due Con” è emerso ed è stato diffuso, piacevolmente, grazie a quelli che furono i continui successi e le molteplici vittorie mondiali e olimpioniche dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale, pluricampioni del canottaggio, eroi indimenticabili di questa spettacolare disciplina sportiva. Col passare degli anni e con l’avvento delle continue “trasformazioni” del significato delle parole, alcune terminologie sono entrate nel linguaggio comune. Pertanto, un modo di dire, viene usato anche in altre espressioni del parlare. In tal caso, questi pseudo aggiornamenti, vengono utilizzati nei diversi linguaggi giovanili, talvolta riconosciuti, talvolta diffusi ed usati semplicemente per moda linguistica.
Ed ecco che anche il “Due Con”, attribuito al canottaggio, arriva ad essere usato in altri ambiti della vita sociale di una comunità. Per esempio, possiamo dire che Acerra, e forse non solo, da un ventennio, è la città del “Due Con”.
In ogni ambito, sportivo, culturale, sociale, culinario, giornalistico, scolastico, ambientalistico, sindacale, emerge un “doppione”; certo, per la crescita culturale di una città e per il principio di concorrenza, la cosa potrebbe essere positiva, ma se il “Due Con” è utilizzato, come spesso avviene, solo per “autodistruzione per sé e per gli altri”, il tutto rientra nella negatività del vivere sociale!
Intelligenti pauca!
Il Direttore