La campagna elettorale per le politiche, oramai imminenti, ad Acerra sta finendo senza essere mai incominciata. Negli spazi elettorali assegnati dal Comune non c’è un manifesto, neanche per combinazione o per errore di qualche attacchino. Indubbiamente, il sistema elettorale dei nominati non favorisce la partecipazione e i cittadini vivono con totale disinteresse e distacco un passaggio democratico di grande rilevanza per il Paese.
Nei prossimi giorni, di sicuro, nella nostra città sarà organizzato qualche comizio, qualche evento o qualche appuntamento che non modificheranno affatto la situazione. In buona sostanza, ai politici nostrani, a tutti indistintamente, rimangono solo i post su Facebook per testimoniare la propria adesione o sostegno a una lista o a un candidato.
Eppure, nel silenzio generale, queste elezioni politiche stanno dicendo tanto per Acerra e ancora una volta bisogna squarciare questo velo di silenzio, ma soprattutto di incapacità e ipocrisia, che cerca di coprire una crisi profonda e vasta della città e del suo ruolo nel contesto provinciale e regionale.
Intanto, nessuno ha notato che, tranne una candidatura di testimonianza, non c’è neppure un candidato di Acerra in una posizione significativa.
L’altro aspetto particolarmente rilevante è la scelta di una decina di consiglieri comunali della maggioranza, che appoggia la giunta municipale, di sostenere apertamente le liste e i candidati di Forza Italia. Questo vuol dire che, nelle elezioni che fanno emergere maggiormente le proprie convinzioni personali e ideali, è stata buttata via la maschera. La coalizione di Lettieri è in larga parte una coalizione di destra, un’alleanza locale e di potere in cui una parte ampia ha scelto, soltanto per un evidente calcolo politico e di opportunità, un profilo defilato e sotterraneo nel gioco comunale. Questo importante pezzo del potere, però, non ha mai rinunciato alla proprie vere convinzioni e ai valori di riferimento.
Della coalizione “Centro, Sinistra” rimane, oggi più che mai, solo la virgola.
Non è uno slogan rappresentativo di una realtà politica e culturale, è solo un gioco verbale, di parole vuote, è solo e soltanto una provocazione, dagli evidenti tratti infantili.
L’altro aspetto cruciale è la mancata candidatura del sindaco della città.
Per mesi, dall’estate scorsa, Raffaele Lettieri, con la forza dei ventunomila e due voti conseguiti alle amministrative, veniva accreditato come un candidato sicuro e un parlamentare in pectore. Era così forte che avrebbe potuto scegliere di candidarsi, indifferentemente e tranquillamente, con il Partito Democratico o con Forza Italia. Acerra, con il plebiscito tributato al sindaco, aveva, a differenza di tante altre inconsistenti realtà locali, conquistato una indiscutibile forza politica e un peso nelle istituzioni.
Alla fine della giostra, il sindaco non è stato candidato da nessuno, nonostante la forza elettorale espressa. Da candidato certo e vincente a impresentabile, purtroppo per lui e per la città, il passaggio è stato breve, brevissimo. È stato condannato, dalla forza delle circostanze, ad avere una marginalità politica, ad ammiccare in queste settimane a destra strizzando l’occhiolino a Cesaro e a manca al Presidente della Regione De Luca. Attende il responso degli elettori campani per comprendere e decidere la direzione della sua personale navigazione. Forse è l’unico sindaco d’Italia, di sicuro di una città di sessantamila abitanti e una marea di elettori, a non avere un orientamento politico pubblico, a galleggiare sulle spalle dei consiglieri comunali e ad aspettare le prossime elezioni regionali per tentare una affermazione e un personale rilancio.
Mancano a questo appuntamento elettorale regionale ancora molti mesi. In ogni caso, queste elezioni politiche rappresentano una clamorosa sconfitta della città, che in molti vogliono sempre di più in ginocchio, per continuare a gestire e ad usare il territorio per i loro piccoli grandi interessi.
Complimenti e congratulazioni a tutti.