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Acerra si trova a fronteggiare una crisi strutturale e duratura di tutti i settori economici

La desertificazione del centro storico, la crisi drammatica del commercio, il degrado del tessuto urbano, costituiscono la dimensione più immediata e percepibile della crisi della città. La serranda abbassata ha infatti un carattere simbolico.

Sarebbe, tuttavia, un errore di analisi, pensare che ad Acerra la crisi coinvolga solo il commercio. Acerra si trova a fronteggiare una crisi strutturale e duratura di tutti i settori economici. Alla desertificazione del centro storico corrisponde la desertificazione delle aree industriali e delle attività produttive. Allo stesso modo, il settore primario nel complesso e la produzione agricola, come il settore edilizio, storicamente pilastri dell’economia locale, hanno subito una contrazione significativa e costante.

La crisi economica implica sempre una riduzione del reddito e meno lavoro. I dati statistici e quelli forniti dal Ministero delle Finanze e del Lavoro, documentano l’impoverimento della città, anche a fronte di misure di sostegno, come il Reddito di cittadinanza. La crisi economica è sempre collegata ad una crisi e a una trasformazione sociale.

L’amministrazione comunale, in questo decennio, ha assistito alla crisi e ai suoi drammatici effetti, senza provare a contrastarla. Intanto, non ha mai riconosciuto l’esistenza stessa della crisi, condizione imprescindibile per tentare di affrontarla.

L’inerzia è stata grave, perché i segnali della crisi emergevano dalla realtà economica con chiarezza. Per tempo, per indicare un esempio importante, era stato sottolineato il significato della chiusura degli sportelli bancari.

L’istituzione locale non si è neanche attivata per sollecitare il governo e la Regione Campania sull’emergenza economica del territorio. Non ha provato neppure a porre, sussistendone tutti i presupposti, la questione dell’area industriale già interessata da Accordi di programma vigenti, come la Montefibre, in cui lo sviluppo era anche connesso alle problematiche occupazionali e alla tutela ambientale. Allo stesso modo, la giunta ha gestito come una normale vicenda di ordinaria amministrazione, lo svuotamento del Piano degli insediamenti produttivi in area Marchesa, per il quale non ci sono state manifestazioni di interesse.

Adesso, l’unico errore da non commettere è perdere ancora del tempo.

Pasquale Marangio

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