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ASI Napoli: mala politica, pessima amministrazione! Interviene il giudice Raffaele Cantone: Sindaco di Acerra congelato!

ASI Napoli: mala politica, pessima amministrazione!
Interviene il giudice Raffaele Cantone: Sindaco di Acerra congelato!

Lo sgombero del presidio, posto all’ingresso della Casa Municipale a Viale della Democrazia, dei lavoratori dei Consorzi di bacino che, da mesi, non percepiscono lo stipendio, costituisce un precedente politico e democratico molto grave.
Un sindaco, incapace di rappresentare adeguatamente una problematica che coinvolge decine di famiglie acerrane, attraverso l’uso indiscriminato e immotivato della forza pubblica, ha cercato di rimuovere alla vigilia delle festività natalizie – visivamente, ma solo visivamente – i problemi, la precarietà e le difficoltà della società che dovrebbe rappresentare.
Il sindaco preferisce, ovviamente, le luminarie ai riflettori. Si deve sottolineare che la civile protesta dei lavoratori si limitava ad una presenza simbolica in un luogo simbolico e rappresentativo, ma responsabilmente non interrompeva alcun servizio pubblico comunale né impediva l’esercizio di diritti agli altri cittadini.
La vicenda è importante e meriterà, prossimamente, un’attenzione doverosa quanto particolare.

In queste ore, intanto, sulla testa del sindaco che puoi chiamare per nome è calata la doccia gelata del provvedimento dell’Autorità nazionale contro la corruzione per l’inconferibilità dell’incarico di Presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Napoli attribuita al Sindaco del Comune di Brusciano. In seguito alla delibera n.141 del 26 novembre 2015, firmata dal Giudice Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità nazionale, il sindaco di Acerra non potrà “per tre mesi conferire tutti gli incarichi di natura amministrativa di sua competenza ricadenti nell’ambito di applicazione del decreto 39/2013, così come definiti dall’articolo 1, comma 2”.
La nomina del Presidente e del Comitato Direttivo dell’ASI di Napoli è avvenuta a fine aprile di quest’anno. Alla immediata vigilia delle elezioni regionali, dopo che per cinque anni nessuno si era occupato e preoccupato a Palazzo Santa Lucia dell’ASI e del suo ventennale commissariamento, all’improvviso si decide di ripristinare l’ordinarietà e chiudere finalmente il commissariamento, sebbene non fosse stata approvata, nel frattempo, una legge di riforma di questi enti consortili o una nuova pianificazione dello sviluppo industriale in Campania. La manovra, benedetta dal Presidente Stefano Caldoro in difficoltà, aveva chiare necessità autoreferenziali ed espliciti intenti elettoralistici. Una manovra di palazzo e di potere politico, quindi, che coinvolgeva la giunta regionale e diversi potenti consiglieri regionali, tra cui l’influente Pasquale Sommese, Assessore regionale in carica, e molti di quei consiglieri regionali, tanti, forse troppi in Regione Campania, che anche quando perdono sono pronti comunque a vincere, in un modo o in un altro.
Raffaele Lettieri, parte nota degli ingranaggi di Pasquale Sommese nell’area nolana, non poteva far altro che sostenere l’accordo convenuto a livelli superiori e contribuire ad eleggere il sindaco di un piccolo comune, Brusciano, posto tra Nola e Pomigliano d’Arco, accontentandosi di ottenere, per finalità propagandistiche e mediatiche, un inutile ordine del giorno dei sindaci sugli insediamenti industriali, che non si sarebbe mai tradotto, come i fatti hanno dimostrato, in una reale ed effettiva moratoria a difesa dell’ambiente.
Il sindaco della città di Pomigliano d’Arco, seriamente interessato al funzionamento dell’ASI, perché semplicemente consapevole che sul suo territorio insiste la più importante area industriale dell’intero Mezzogiorno, aveva in solitudine denunciato pubblicamente l’inconferibilità dell’incarico ad un sindaco. Del resto, nei mesi successivi, il sindaco di Pomigliano d’Arco, con coerenza e fermezza, era rimasto ancora una volta da solo nel denunciare e nel votare contro il provvedimento del Consiglio generale dell’ASI, con il quale erano state clamorosamente incrementate le indennità percepite dal Presidente, circa seimila euro mensili, e dei consiglieri di amministrazione, circa quattromila euro mensili.
Raffaele Lettieri anche in quella circostanza, invece di convergere su una battaglia di principio, di moralità e di responsabilità portata avanti da un importante comune con il quale la città di Acerra condivide più che evidenti e rilevanti interessi territoriali e strategici, preferì votare a favore di questo aumento indiscriminato delle indennità, pur di restare agganciato ad un carro politico.
La vicenda dell’ASI è, quindi, una tipica vicenda di mala politica.
In un contesto, poi, nel quale la separazione delle funzioni e dei compiti si è andata dissolvendo, con dirigenti pubblici sempre meno capaci di esercitare con professionalità e autonomia le proprie prerogative, la mala politica finisce con il produrre sempre mala amministrazione, con lo sfociare sistematicamente nel malgoverno. Non c’è, pertanto, da sorprendersi o scandalizzarsi che, quando si aprono i portoni della mala politica e della mala amministrazione, possano inserirsi e incunearsi – tra la folla di questuanti che procede avanti senza capire – anche la mala gente, la corruzione e il malaffare.
Altro che doccia gelata!

(Foto: fonte internet)

Pasquale Sansone

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