Acerra. Che cosa c’è di certo sul Riullo e Calabricito?
Nel corso di questi giorni, sui social network, è stata condivisa una denuncia pubblica che segnala dei livelli di radioattività in località Calabricito, il bosco di Acerra, nei pressi delle sorgenti del Riullo e della Casina Spinelli. Non bisogna soffermarsi più di tanto sulla gravità di una denuncia di questo genere, a prescindere dagli interventi di pulizia dei luoghi delle sorgenti deliberati dal Comune.
Con molta solerzia ed efficacia si è attivata l’opposizione comunale che ha richiesto una convocazione urgente della competente Commissione Consiliare per le politiche ambientali, con la richiesta audizione del denunciante e dell’esecutivo, mentre non risultano espresse dal Sindaco o dall’Assessore posizioni in merito o comunicazioni sulle attività intraprese.
La denuncia ha fondamento?
È un procurato allarme?
Intanto, con immediatezza l’Amministrazione Comunale si doveva attivare presso l’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale per verificare, con l’utilizzo delle strumentazioni più sofisticate ed attenibili, il livello reale di radioattività presente in quel contesto territoriale. È purtroppo noto e certo che in quella realtà fu individuata una discarica di rifiuti tossici e nocivi. Nel tempo si è provveduto a svolgere soltanto una messa in sicurezza dell’area con la costruzione di una recinzione in cemento armato e a svolgere una prima caratterizzazione. L’attività di bonifica del sito contaminato, quindi, non si è mai compiuta, nonostante fosse prevista tra gli interventi dell’Accordo di Programma per le Compensazioni Ambientali sottoscritto dal Comune nel luglio del 2009. Si deve ricordare, e anche questo è certo, che il Piano regionale delle bonifiche non ha finanziato questo intervento di bonifica. Il Comune non presentò ricorso ed osservazioni al Piano regionale.
È questo un modo di amministrare bene?
Pasquale Marangio