Acerra. Lettieri, D’Errico e il fallimento ed il declino di una città collocata ai margini della periferia dell’area metropolitana.
È un imbuto oramai l’ingresso e l’uscita della città di Acerra da Corso Italia, detto “Ponte di Napoli”. Va rivista anche la toponomastica, dopo il restyling effettuato. Da Corso Italia, la zona andrebbe denominata Via Italia, se non addirittura “lèmmete Italia”: forse quest’ultima denominazione si addice di più!

È vero, allo stato ci sono ancora i lavori in corso, tuttavia, anche senza le transenne dei lavori in corso, la carreggiata è stata ristretta tantissimo. Intanto, la zona del presidio ospedaliero, che dovrebbe essere “salubre”, grazie ai lavori realizzati da Lettieri prima e continuati sotto l’amministrazione Lettieri/d’Errico poi, è aumentato il traffico per imbottigliamento e di conseguenza lo smog in zona.
Non c’è limite al peggio; i lavori pubblici, nel nome di una continuità ad immagine e somiglianza dell’ideatore dei trucchetti e dei giochetti, ha reso una città, una realtà al limite dell’ indecenza, desertificandola, cambiandole gli antichi connotati e piazzandola ai margini periferici dell’area metropolitana.