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D’Errico: un Sindaco notaio?

Molti politici e amministratori hanno la consapevolezza che, per incidere nella realtà, c’è bisogno di tempo, di lavoro e di impegno. È indispensabile muoversi nella direzione giusta, per raggiungere gli obiettivi convenuti. Si possono anche compiere piccoli passi, l’importante è la strada da seguire.
Per verificare l’andamento è, di solito, utile svolgere dei bilanci parziali, per esempio il bilancio dei cento giorni.
Nel caso di Acerra siamo ben oltre questo momento. L’amministrazione comunale governa la città da diversi mesi, in un quadro di sostanziale e piena continuità amministrativa e politica. Questa continuità si esprime soprattutto nei termini di una continuità di gestione e di potere, mentre si stentano ad individuare gli obiettivi e i programmi per garantire alla città, condizioni vere di sviluppo e di crescita.
In questo senso, intanto, deve essere evidenziato che non esiste una eredità lasciata dal predecessore. Il Piano urbanistico comunale ha inanellato una serie di bocciature e decadenze. La riqualificazione ambientale del territorio è stato oggetto soltanto di un’opera balbettante di narrazione e comunicazione, mentre le condizioni materiali di degrado e inquinamento non sono state mai aggredite. L’utilizzo e la valorizzazione del patrimonio pubblico e dei beni collettivi è stata rimossa dalle priorità dell’azione amministrativa, da anni protesa e sensibile agli interessi particolari e di gruppi.
Il Sindaco, Tito D’Errico, per capacità o forza, per impreparazione o debolezza, ha assunto un ruolo notarile o defilato, lasciando o cedendo al Presidente del Consiglio Comunale il compito di agire.
In oltre sei mesi, la Giunta, a cui spettano le principali responsabilità, non ha definito nessun atto di programmazione. In altri termini, non esiste un progetto di città che guardi al futuro, non esiste alcun piano organico per affrontare una crisi di sistema dell’economia locale.
Il tempo non è una variabile secondaria. Il Sindaco è ben consapevole dei limiti e della natura della maggioranza, come si evince chiaramente dalla tardiva e problematica formazione delle commissioni consiliari. Il Sindaco nei prossimi giorni sarà chiamato, per forza, ad una profonda riorganizzazione degli assetti amministrativi. Le prossime settimane saranno quindi decisive per capire e comprendere il destino nonché il respiro di questa esperienza di governo della città.
Il Sindaco non potrà continuare a nascondersi, soprattutto il Sindaco non potrà continuare a nascondersi a se stesso. È il momento di esercitare, con convinzione, i poteri che la legge e il ruolo politico gli assegnano, per far comprendere in quale direzione deve marciare la città per liberarsi dalla crisi e dal declino.
Governare non è mai semplice, governare Acerra è difficile e complesso. Nessuno, però, è obbligato a farlo e il Sindaco ne è profondamente consapevole.

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