Acerra. Il centrodestra locale è risultato assente in consiglio comunale, ballerino, inadeguato ed inconsistente. Pertanto, una vera e propria opposizione alla diarchia di governo locale non c’è stata. Anzi, addirittura, durante il periodo di campagna elettorale per le regionali, la divisione emersa tra i consiglieri di opposizione e di maggioranza hanno dato l’impressione che le forze politiche del peggior Consiglio Comunale della storia politica di Acerra, era figlio di un unico filone dove non vi erano differenze politiche. Abbiamo posto alcune domande ad una forza politica di centrodestra, Fratelli d’italia, che intende provare a riorganizzare una coalizione smarrita.
«Un movimento politico come il nostro, fatto di militanza e di presenza costante sul territorio, in questa fase inizia a fare sintesi del lavoro fatto fin qui e comincia a mettere su carta idee e programmi in vista delle prossime comunali. La nostra città vive una forte crisi politica e di presenza dei partiti e questo penalizza anche noi, che preferiamo sempre il confronto su temi e contenuti a schermaglie tra opposte fazioni. Proveremo a lanciare iniziative su temi che riguardano lo sviluppo della città, verificando quanti siano disponibili ad avviare un dibattito sul futuro di Acerra. Occorre sviluppare una visione di città e organizzare il futuro, le improvvisazioni e le scelte frutto del caso non possono assicurare una prospettiva ad un territorio così vasto e complesso come il nostro. Proveremo a coinvolgere i professionisti e tutti quelli che con passione e dedizione vogliono dedicare una parte del proprio tempo per il futuro di Acerra. Le condizioni socio economiche e il basso livello della politica locale impongono scelte libere e coraggiose, e anche se rappresentiamo una piccola parte di questa città, proveremo ad essere determinanti negli scenari che ci proietteranno alla prossima campagna elettorale».
Esiste il centro destra ad Acerra?
«Esiste sicuramente Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale. Il centro destra vive un momento complicato su scala Nazionale e anche per effetto della nuova legge elettorale, che ridisegnerà alcuni schemi politici classici. Dal punto di vista strettamente locale, il centro destra vive la sua eterna difficoltà di condividere percorsi unitari, troppe posizioni di tipo personale continuano a dare una sensazione di disgregazione, il momento elettorale resta l’unico momento dove si prova a stare insieme e a costruire un progetto unitario, il nostro auspicio è quello che si possa rimettere insieme, dalla base che ha sostenuto l’ultimo candidato Sindaco Crimaldi, una coalizione omogenea e che possa offrire un progetto serio e credibile alla città. Daremo il nostro contributo in tal senso con autonomia e libertà; se ci saranno le condizioni e gli alleati avranno la nostra stessa determinazione e voglia di cambiamento, saremo felici di partecipare alla costruzione di un progetto del centro destra unito, siamo consapevoli delle potenzialità che una tale coalizione potrebbe esprimere e ci aspettiamo proprio da chi è stato l’ultimo candidato sindaco dello schieramento, un impulso per ricostruire una coalizione ambiziosa, c’è ancora tempo ma non va sprecato».
Fratelli D’Italia come giudica l’operato dell’amministrazione Lettieri?
«Il giudizio non può che essere negativo, quest’amministrazione comunale è stata sicuramente fortunata a trovarsi in un momento storico dove molti processi iniziati negli anni passati hanno trovato concretizzazione, parliamo del PIU EUROPA (argomento sul quale a tutti è noto il nostro lavoro con L’ex assessore Regionale Taglialatela per recuperare fondi quasi persi, collaborando con il Sindaco e la giunta) , dei lavori della Piscina Comunale, della riqualificazione di Piazza Castello. Discorso a parte merita la vicenda tanto declamata della strada orientale, teniamo a precisare che con delibera di giunta i fondi per il ripristino della strada furono spostati sulla mega opera della Villa Comunale e il progetto rischiava di andare perso, successivamente una riprogrammazione dei fondi del PIU EUROPA consentì di finanziare il progetto, per noi la scelta politica resta quella riscontrabile alla delibera di giunta, il resto è fortuna. La città non ha un suo programma di sviluppo, quattro anni sono trascorsi e sul PUC nemmeno un accenno è stato fatto (almeno fino ad oggi, presumibilmente in termini elettorali sarà ripreso a breve), dal punto di vista delle criticità ambientali nessun piano è stato presentato per la difesa e la tutela della salute dei nostri cittadini e, al netto della propaganda, ancora oggi il rapporto con la gestione del termovalorizzatore risulta essere troppo supino nei confronti di Regione e A2A; l’altro nervo scoperto è sicuramente quello dell’agricoltura, che potrebbe rappresentare un volano per l’economia locale e che invece spesso è stata utilizzata a fini propagandistici, con l’utilizzo di associazioni politicizzate e chiaramente di parte. Potremmo parlare delle politiche sociali gestite in modo molto discutibile come dell’assenza totale di una giunta all’altezza dei problemi della città. L’elenco si potrebbe allungare di molto, ma è più giusto in questo momento impegnarsi a costruire un alternativa invece di giocare a sparare contro la croce rossa; i cittadini vivono la quotidianità e anche se annebbiati costantemente da luci, feste e annunci ad effetto, possono rendersi conto che in città le cose non vanno affatto bene specie se si pensa alla sicurezza, alla vivibilità e alla prospettiva di sviluppo».
Come vi ponete nei confronti di quei destrossi che escono fuori all’ultimo momento e tenteranno di indicare il candidato Sindaco ?
«Fortunatamente per alcuni “destrossi” questo problema non ci sarà, girano voci che per alcuni di loro la scelta già è maturata e si accomoderanno per la buona pace di tutti nella coalizioni di “centro virgola sinistra”, quella per intenderci della “mala gente”, pare che in città ci sia stato un lungo percorso religioso che ha portato i malfattori e i delinquenti a diventare uomini del fare. Ovviamente non abbiamo mai pensato che in città esistesse il cartello della “mala gente”, pur subendo una campagna elettorale (quella del 2012) fatta di toni e contenuti ai quali non siamo abituati, ci si confronta sui contenuti e sui temi, ma mai sulla onorabilità delle persone, anche perché non tutti possono permetterselo e il tempo dimostra che la coerenza non è un valore di tutti.
Ciò premesso, solleciteremo tutti andando casa per casa affinché si avvii una discussione nei modi e nei tempi giusti per giungere alla definizione di un quadro di programma e di una scelta degli interpreti e delle sintesi, auspichiamo impegno e partecipazione da parte di tutti, è giusto che ci siano persone che abbiano velleità di essere il massimo interprete di un progetto politico, ma è necessario che il progetto esista e che sia condiviso, approfittiamo della sua disponibilità per richiamare tutti quelli desiderosi di dare un contributo a questa città, sappiamo che ce ne sono tanti e li aspettiamo tutti, nessuno escluso, per noi la chiarezza e la lealtà sono principi imprescindibili e sui quali poniamo le fondamenta per le nostre scelte future. Non c’è tempo da perdere».
Perché è mancata l’opposizione in Consiglio Comunale?
«L’impostazione della campagna elettorale del 2012 ha condizionato l’intera attività dell’opposizione ( di centro destra ovviamente), la scelta di scendere su un terreno più giudiziario che politico non ha pagato, né tantomeno l’attività politica può immaginarsi esclusivamente nella ricerca del capo di imputazione dell’avversario. Purtroppo è mancata una guida politica e tutto il potenziale si è disgregato nel tempo, crediamo che sarebbe stato più incisivo entrare nelle scelte politiche e incalzare l’amministrazione su tutti i temi lasciati fermi al palo o peggio ancora trattati con superficialità e incompetenza. Non siamo di certo noi a dare i voti ai gruppi consiliari di opposizione, così come stiamo facendo con tutti, ci rivolgiamo anche a loro affinché si possa costruire un percorso politico su basi diverse e impostazioni politiche piuttosto che da pubblico ministero. Rispettiamo la scelta, ma non condividiamo questa modalità di fare politica e ci confronteremo con i consiglieri comunali e con il capo dell’opposizione Crimaldi per raggiungere un intesa sul percorso da intraprendere, confidando in una volontà reciproca di condivisione».
Chi è il vostro candidato Sindaco ideale? E quale sarà la vostra collocazione? Anche trasversale?
«Il candidato sindaco ideale non crediamo esista nè possa esistere, è possibile individuare il miglior candidato sindaco possibile, sicuramente deve essere una persona con capacità di condivisione, con coraggio e autorevolezza, la nostra città si trova ad affrontare tante questioni delicate e sicuramente nel confronto con le istituzioni occorre schiena diritta e determinazione, la presenza del termovalorizzatore sul nostro territorio impone una grande responsabilità e allo stesso tempo determinazione per aprire un dialogo deciso con gli organi preposti alla gestione e al controllo dell’impianto, le posizioni accomodanti non sempre fanno gli interessi dei cittadini, spesso riescono solo a far scambiare favori tra le parti. Acerra ha bisogno di un sindaco del popolo che viva tra la gente e che sia presente nelle problematiche degli Acerrani, il momento storico della nostra città impone la scelta di un candidato sindaco capace anche di interpretare un sentimento popolare che chiede di essere liberato da un sistema che tra clientele e prebende ha diviso la nostra città tra Acerrani di serie A e Acerrani di serie B; questo non è più tollerabile, a partire dai dipendenti comunali, dagli imprenditori, dai tanti esercenti e dalle fasce più deboli della nostra città, c’è una richiesta di giustizia sociale e di ribellione, il nostro miglior candidato sindaco dovrebbe incarnare i sentimenti e i desideri dei nostri concittadini.
La nostra collocazione non può prescindere dalla coalizione di centro destra, ma siamo più determinati a costruire un percorso fatto di temi e contenuti piuttosto che di collocazione, privilegeremo il lavoro di condivisione con quelle forze politiche più omogenee e a noi vicine, ma siamo consapevoli delle difficoltà e dell’emergenza in cui versa la nostra città in questo momento, pertanto ove mai non troveremmo affinità su temi e contenuti, non ci rinchiuderemo in uno steccato perché riteniamo che i problemi della città e la loro risoluzione vengano prima di ogni appartenenza politica, la nostra prima bandiera e appartenenza resta quella del nostro territorio, siamo figli di Acerra e daremo il nostro miglior contributo per il futuro di questa terra con coerenza e lealtà verso i nostri elettori e cittadini. Sul tema dell’appartenenza e delle scelte per il territorio non può esistere trasversalismo, siamo disponibili a condividere idee e programmi con tutti quelli che non contrappongono una visione prettamente ideologica e con quella parte della sinistra che ha dimostrato di essere lontana dalle esigenze della città, rincorrendo battaglie fuori dal tempo e che nel 2016 non hanno senso di esistere. Annunceremo a breve una serie di iniziative pubbliche sulle quali chiameremo al confronto quelle realtà politiche e quei movimenti civici che vorranno confrontarsi su temi importanti per il futuro della nostra città, non è il momento di stare seduti nei salotti alla ricerca di strategie, costruiremo con la gente la nostra migliore alternativa di governo, le iniziative saranno racchiuse in un idea di piattaforma programmatica che avrà come nome #acerrarisorgi, crediamo che sia arrivato il momento di far risvegliare gli animi delle persone e di far rinascere una voglia di resurrezione per questa terra e per una classe dirigente che deve contenere il meglio delle espressioni della nostra società.»