Il Consiglio Comunale, che ha approvato il regolamento per l’assegnazione dei suoli nell’area destinata agli insediamenti produttivi, potrebbe segnare la chiusura di una fase politica per la giunta del sindaco che puoi chiamare per nome.
Sul terreno propriamente amministrativo e istituzionale, infatti, l’approvazione del regolamento non fornisce una risposta al procedimento di revoca del finanziamento comunitario, avviato dalla Regione Campania, né tantomeno la riscontra negli stringenti rilievi documentali e materiali sollevati.
È evidente, però, il tentativo della giunta comunale e della maggioranza di aprire un fronte politico con la Regione Campania sulla questione, nella speranza di conseguire un benevolo atteggiamento da parte del nuovo esecutivo di Santa Lucia che contribuisca a superare, eccezionalmente e per volontà politica, i ritardi e i problemi che in modo fondato e tecnico sono stati individuati, nel frattempo, dagli uffici regionali sullo stato di attuazione dell’opera.
Solo il tempo dirà se la scelta compiuta dalla giunta e dalla maggioranza sia stata un utile “rilancio” o un irresponsabile e presuntuoso azzardo.
Del resto, in questi tre anni, non sono mancate situazioni analoghe e, quindi, i precedenti.
La giunta comunale e la maggioranza di fronte alle situazioni difficili, tendono, in modo sistematico, a non affrontare il cuore e la sostanza delle questioni, attraverso l’opera difficile del confronto, della partecipazione, del merito amministrativo. La tendenza è nascondere il problema fin quando è possibile e poi individuare una trovata mediatica che distragga l’opinione pubblica e possa rinviare nel tempo la definizione di una soluzione.
Di questi svariati casi, si possono ricordare degli esempi: l’ordine del giorno con il quale, per fronteggiare la richiesta pressante dei disoccupati organizzati, fu deliberato di prevedere nei capitolati d’appalto una priorità per l’occupazione locale nei lavori del Comune;
la sottoscrizione di un accordo con la Regione Campania per la realizzazione del Museo Archeologico entro ottobre dell’anno scorso;
l’individuazione di un’area per la delocalizzazione dello Stadio comunale;
l’approvazione di un nuovo Piano urbanistico comunale dopo la decadenza della procedura avviata molti anni prima e ribadita dal Commissario prefettizio.
Questi azzardi sono il frutto di una lucida scelta politica che ha trasformato il modo di agire – pubblico e politico – di un importante ente locale, purtroppo, in una sorta di studio professionale di un geometra.
L’andamento dell’azione amministrativa, le complesse problematiche da affrontare, l’inadeguatezza e la mancanza di autorevolezza della giunta comunale, tuttavia, stanno spingendo, con forza, verso qualche importante esito della strisciante verifica politica in corso da mesi, tra le forze politiche di maggioranza.
Dai corridoi di Viale della Democrazia giungono insistenti le voci, provenienti proprio da ambienti della maggioranza, di un incontro tenuto con un ex sindaco della città, con il quale la diarchia, seppur interrotta traumaticamente, ha condiviso una lunga esperienza di governo della città.
L’offerta sarebbe, dicono in beninformati, un ingresso in giunta, con il ruolo di vice sindaco.
Per quanto inverosimile, non si può sapere se si tratta di una bufala estiva o di qualche seria prospettiva politica intrapresa per fornire una risposta, seppur carica di contraddizioni e conflittualità politiche, agli evidenti limiti mostrati dall’esecutivo.
Resta, indubbiamente e in ogni caso, sul tappeto la sfiducia che si registra nell’ambito della maggioranza rispetto al ruolo finora esercitato dal vice sindaco D’Errico, al quale spetterà, nei prossimi giorni, di andare oltre qualche stizzita, per quanto compassata ed educata, reazione.
Intanto, il sindaco che puoi chiamare per nome, in Consiglio Comunale, si è già rivolto alla divina provvidenza.