La denuncia dell’Opposizione: il Comune di Acerra è fuori controllo!
La scarsa e confusa attività amministrativa al Comune di Acerra è comunque attraversata da gravi patologie che denotano una furia compulsiva nel perseguimento di finalità estranee all’interesse generale, da gravi forzature nei procedimenti amministrativi, dalla mortificazione della legalità, dalla degenerazione dell’esercizio del potere pubblico.
In questi mesi, sulle questioni più rilevanti e gravi è stato doveroso per i Consiglieri Comunali di opposizione investire, con senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni, le Autorità di vigilanza e controllo, ma è necessario, soprattutto in questa fase, informare i cittadini e l’opinione pubblica su questioni per nulla marginali che stanno a dimostrare che la situazione è oramai fuori controllo.
Valga come esempio di questa degenerazione l’approvazione della delibera di Giunta Comunale n. 177, in apparenza solo una variazione del Piano economico di gestione, l’atto esecutivo della programmazione finanziaria generale dell’ente locale. La deliberazione contiene una serie di gravi incongruità, forzature illogiche e di strafalcioni, desumibili già dalla circostanza che in seguito ad essa, con n. 178, è stata approvata una deliberazione di variazione del bilancio di previsione, ossia dell’atto da cui deriva il piano di gestione: una “sgrammaticatura amministrativa” – il figlio che genera il padre – frutto di deviazioni, estemporaneità e improvvisazione.
La deliberazione di Giunta comunale n.177, sotto l’apparente veste della variazione del piano di gestione, nasconde “banalmente” il trasferimento di tre dipendenti comunali da una direzione ad un’altra. La gestione del personale, per esplicita previsione normativa, afferisce alla sfera esclusiva di competenza dei dirigenti comunali. Il provvedimento dell’esecutivo è quindi un palese escamotage, teso a superare resistenze o contrarietà dei dirigenti interessati agli spostamenti. Questa delibera costituisce un’ingerenza politica grave che rende la gestione concreta del personale coinvolto dai trasferimenti un atto politico, destinato a perseguire finalità politiche. Del resto, oltre alla legge, anche il buon senso si interroga su come possa un sindaco o una giunta conoscere e valutare le professionalità e le attitudini dei singoli dipendenti.
Ma questo è niente.
Il provvedimento in questione – si legge a chiarissime lettere – è stato adottato dalla Giunta Comunale per “provvedere alla variazione di obiettivi ed attività del Piano degli obiettivi 2016 nel sistema direzionale dell’Ente, ovvero il trasferimento dell’obiettivo n. 7 dalla VI Direzione alla Direzione del Dirigente Ambiente, in quanto trattasi di obiettivo concernente la tematica ambientale, da perseguire con risorse interne e risorse esterne”.
In altre parole, il trasferimento dei tre dipendenti comunali si giustifica perché l’Ufficio ambiente deve fronteggiare una carico imprevisto assegnato dalla Giunta. La conseguenza logica sarebbe stata l’assegnazione dei tre dipendenti al settore Ambiente. Almeno due. Almeno uno per conferire al provvedimento un minimo di credibilità.
Nessuno dei tre.
La netta, assoluta divaricazione tra le premesse, l’istruttoria, le motivazioni con il dispositivo dell’atto, rende pertanto lo stesso chiaramente illegittimo, ma per il sindaco di Acerra la legalità non costituisce un valore da difendere e tutelare atteso che, apertamente e senza alcun pudore, ha confessato a più riprese di non esserne interessato “perché non paga gli avvocati con i propri soldi”, dimenticando che i soldi sono quelli dei cittadini e di essere comunque tenuto, nell’esercizio della funzione, ad osservare la legge sempre.
Il valore relativo che il sindaco riconosce alla legalità è reso ancora più evidente dalla circostanza che l’obiettivo 7 consiste “nella predisposizione degli atti per il progetto esecutivo del nuovo collettore fognario sulla strada provinciale Caivano- Cancello e affidamento dei lavori”. L’attribuzione di questo compito, un lavoro pubblico di sei milioni di euro, ad un Dirigente amministrativo contrasta con lo spirito e il dettato del nuovo Codice degli appalti, che prevede in casi del genere l’obbligo della Pubblica amministrazione di individuare il Responsabile del Procedimento tra i Dirigenti Tecnici – al Comune di Acerra ve ne sono due – e non nel Segretario Generale, che peraltro è già sovraccarico di incombenze eccezionalmente attribuite, dal Personale, ai rifiuti, passando per l’Ambiente, settore interessati da concorsi per assunzioni e gare di appalto multimilionarie.
Il sindaco ha il dovere, a questo punto, avendo affidato tutte le questioni più rilevanti e delicate al Segretario Comunale e nonostante disponga di altri sette dirigenti – che costano alla collettività quasi un milione di euro all’anno – di chiarire con puntualità e l’indicazione di circostanze precise e fatti concreti in ordine all’inconfutabile, serissimo e gigantesco problema di incapacità e di moralità tra i dirigenti comunali che è doveroso desumere dalle scelte fino ad adesso operate.
Non si possono continuare ad alimentare dubbi e cattivi pensieri, in un paese, l’Italia, dove quotidianamente la corruzione e l’illegalità imperversano sui giornali e nelle aule giudiziarie, sulle pelle dei cittadini, dello Stato, della Repubblica.
C.S. : I Consiglieri Comunali: Colantuono, Crimaldi, Esposito, De Maria, Zito, Elmo