Acerra. Ieri, proprio il nostro giornale, ha dato la notizia che due dirigenti scolastiche lasciano la città.
In molti potranno, legittimamente, pensare che si tratti di un avvicendamento da legare a normali percorsi professionali. Del resto, non risulta poi così difficile immaginare che un dirigente scolastico possa ambire a guidare una scuola più “prestigiosa” o più afferente al proprio territorio. Si potrebbero anche cogliere, per questa via, spinte e finalità reali, che attengono soltanto alla dimensione personale.

Le due dirigenti in questione, tuttavia, si sono trovate a guidare istituzioni scolastiche che ad Acerra, per ragioni diverse, si sono trovate ad affrontare in questi anni una serie di difficoltà e problematiche che non hanno trovato l’attenta collaborazione e il sostegno dell’ente locale. La vicenda del Primo Circolo Didattico di Piazzale Renella è emblematica. La decisione di sottrarre degli spazi alla scuola per favorire l’allocazione del Commissariato di Polizia di Stato dimostra il quadro di priorità che hanno orientato l’amministrazione comunale. Si può negare che il rischio della perdita dell’autonomia del Primo Circolo non sia da legare a queste circostanze?
Sarebbe, adesso, fuorviante una riflessione sulle responsabilità politiche di un assessore. Sono vicende che coinvolgono l’operato complessivo del governo locale e, più in generale, della classe dirigente della città. La scuola deve assumere un ruolo centrale nella vita della comunità e per questo motivo sarebbe utile fissare, con cadenza annuale, una conferenza cittadina sulla scuola, promossa dal Comune e che coinvolga tutti gli attori del mondo della scuola cittadina per favorire una visione unitaria dei problemi e la definizione delle soluzioni più appropriate per affrontarli.
La logica di curare il proprio orticello, anche nel caso della scuola, sta presentando un conto salato sul futuro di Acerra.