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La videoinchiesta giornalistica di Antonio Crispino del Corriere della Sera non è stata smentita

Intervista in esclusiva al giornalista Antonio Crispino,autore della videoinchiesta giornalistica del Corriere della sera.
L’inchiesta giornalistica del Corriere della Sera sul voto di scambio ad Acerra, non è stata ne smentita ne rivista dal Direttore Fontana dopo l’incontro milanese con il sindaco di Acerra. Lettieri, come di sua consuetudine, ha tentato di chiarire, in una velina lanciata dal palazzo comunale, le proprie ragioni, consistenti essenzialmente nella precisazione dell’archiviazione della propria posizione in ordine ai rapporti professionali intrattenuti nel tempo con un’impresa ritenuta vicina a un clan camorristico e nell’azione di contrasto portata avanti dal Comune di Acerra contro la criminalità organizzata attraverso la costituzione di parte civile in alcuni processi.
Per saperne di più e come sono andati realmente i fatti, abbiamo ritenuto opportuno intervistare, telefonicamente, l’autore del video inchiesta del Corriere della sera, il collega Antonio Crispino, giornalista professionista, laureato in giurisprudenza.
Dott. Crispino, la casa comunale di Acerra ha diramato un comunicato dove pare di capire che il suo giornale, il Corriere della Sera, ha “scaricato” la sua inchiesta accogliendo le proteste del sindaco Lettieri. E’ così?
“Innanzitutto la ringrazio per aver fatto il suo lavoro, ossia verificare quello che è scritto nei comunicati prima di pubblicarli tout court. In questo caso non siamo nemmeno nel campo del verosimile. E’ falsa qualsiasi rappresentazione che induce a capire che il mio giornale ha sconfessato me o la mia inchiesta. La riprova è nei fatti. La videoinchiesta è ancora oggi on line, senza modifiche, senza note a margine e senza la benché minima smentita. Ma mi lasci dire una cosa… ”
Prego…
“In un periodo così delicato, in cui i vertici del giornale sono impegnati a spiegare il fenomeno del terrorismo e ogni giorno si susseguono stragi con centinaia di morti, mi pare un’operazione abbastanza goffa e irrispettosa tirare per la giacca il direttore Fontana.”
Il sindaco Lettieri però, lamenta il fatto che lei ha parlato di un’inchiesta archiviata già due anni fa…
“Anche in questo caso si vuole fare confusione di proposito, solo per confondere le acque. La mia videoinchiesta non è sul procedimento giudiziario in corso. Quello ha rappresentato solo un punto di partenza per un’inchiesta giornalistica che vive di luce propria. Parliamo della compravendita del voto in campagna elettorale, ci sono persone (molte a dire il vero) che lo hanno confermato in modo abbastanza incontrovertibile. Oltre a fatti, circostanze e testimoni di assoluto valore. Contestare quest’evidenza è il modo ideale per cadere nel ridicolo.”

Perché ha oscurato i volti di alcuni di loro?
“Non è stata una mia scelta, ma dell’ufficio legale del Corriere della Sera. Temevano che dopo la messa in onda qualcuno li avrebbe rintracciati e obbligati a ritrattare. Insomma, hanno temuto per la loro incolumità. Alla luce del poi devo dire che è stata una scelta giusta e lungimirante. Ma se ce ne sarà bisogno, compatibilmente con la tutela delle fonti, indicheremo al Pm le loro identità e li inviteremo a testimoniare al processo.”

Già, perché il sindaco l’ha querelata per diffamazione. Anche se in alcuni articoli si lascia intendere che potrebbe ritirare la denuncia…
“Se la ritira vuol dire che si è accorto di aver avviato un procedimento penale sulla base del nulla, con il solo scopo di intimorire il giornale e il giornalista. Così non sarà. Mai come in questo caso spero si vada a giudizio per stabilire la verità. Le querele temerarie sono uno scandalo e una mortificazione del sistema giudiziario, che così viene ingolfato. Bisogna porre fine a questo abuso e l’unico modo che conosco è andare fino in fondo. L’informazione non può essere ostaggio di nessuno.”

Sembra abbastanza sicuro di sé
“Sono assolutamente sicuro della mia onestà e di aver fatto un lavoro serio e meticoloso.”

Il sindaco l’accusa di aver assecondato alcune opposizioni, in particolare il Movimento 5 stelle
“Mi pare una scarsa arrampicata sugli specchi. Ho sentito i grillini così come ho sentito gli altri partiti. Il primo a rilanciare sui social la mia videoinchiesta è stato l’on De Cristofaro di Sinistra Ecologia e Libertà, tra l’altro componente della Commissione Antimafia, che ha riconosciuto la correttezza del contenuto. Subito dopo c’è stato l’onorevole Manfredi del Pd e solo per ultima, l’interrogazione parlamentare dell’on Di Maio. Tutte persone, tra l’altro, che non ho il piacere di conoscere. E poi… Non so quali abitudini abbiano gli altri, ma il giornalista prono nei confronti della politica non fa parte della mia cultura.”
Lettieri sostiene che l’Amministrazione comunale si ritiene offesa per l’accostamento al clan De Sena…
“Un accostamento che nessuno ha fatto, tantomeno io. Non ho dubbi che l’Amministrazione si sia contraddistinta con atti anticamorra. Anche perché con le inchieste in corso sarebbe difficile fare altrimenti. Il riferimento è molto diverso. Io parlo dei rapporti che il sindaco Lettieri ha avuto (quando era geometra e non ancora sindaco) con una società legata alla nipote del boss De Sena. Anzi, in verità io mi sono solo limitato a leggere un’informativa della Polizia di Stato. Se ritiene questa informazione sbagliata, dovrebbe querelare la PS.”
Ha mai ricevuto risposte su questo punto?
“No. Eppure la domanda è semplice: è vero o non è vero che da geometra ha lavorato per la società Costruzioni s.r.l, il cui amministratore unico è  nipote del boss?”
In effetti non c’entra molto l’Amministrazione comunale eppure continua a tirarla in ballo. Secondo lei perché?
“Dovrebbe essere l’Amministrazione comunale a porsi questa domanda. A meno che non ci sia un’osmosi completa.”
Anche se nel video da lei girato si vede chiaramente che più volte tenta di intervistarlo, il sindaco ha riferito che non gli è stata data possibilità di replica…
“Beh, questo è davvero il capolavoro della faccia tosta. Ho tutte le registrazioni in cui chiedo al sindaco e al suo ufficio stampa un incontro per chiarire questi aspetti. Dopo continui rinvii alle calende greche, mi hanno risposto che non erano interessati all’intervista senza darmi nessun’altra motivazione. Proprio per essere scrupoloso, l’ho aspettato all’uscita del Comune ed è sfrecciato via con la macchina. Evidentemente non aveva giustificazioni da dare. Che altro dovevo fare, dettargli le risposte?”
Ritornerà ad occuparsi di Acerra?
“Perché no. Dopo la videoinchiesta sul voto di scambio, ho ricevuto centinaia di messaggi e segnalazioni, persone che hanno a cuore il bene comune, che hanno voglia di riscatto. Molti hanno riconosciuto quel sistema perverso e mortificante che ha nella compravendita del voto solo la sua parte più visibile: Per loro vale la pena farlo.”

Il Direttore

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