L’assessore alla legalità e la legalità!
Questa mattina, al Tribunale di Nola si è celebrata la prima udienza del processo per voto di scambio, verificatosi secondo l’accusa durante le ultime elezioni amministrative, per il quale è imputato l’ex consigliere comunale Nicola Ricchiuti, eletto nella lista civica “Acerra è tua”, capeggiata da Andrea Piatto e poi successivamente dichiarato decaduto.
Il processo riveste, per fin troppe evidenti ragioni, un grande significato e valenza politica, oltre che per motivi istituzionali. Lo sbocco processuale ha preso avvio grazie all’imponente attività investigativa svolta dal Commissariato di Polizia di Stato di Acerra in quella fase drammatica. L’inchiesta si concluse con una lunga e articolata informativa di reato e una corposa acquisizione di elementi probatori. In realtà, accanto alle indagini avviate d’ufficio dopo il verificarsi di diversi episodi di minacce subite da diversi esponenti politici agli inizi della campagna elettorale, deve essere citata la denuncia prodotta dal candidato a sindaco uscito sconfitto al turno di ballottaggio, Antonio Crimaldi.
Il Tribunale, oggi, ha accolto la costituzione di parte civile dell’Ufficiale delle Fiamme Gialle e dei cittadini: Alessandro Cannavacciuolo, Vincenzo Petrella e Giuseppe Valerio Montesarchio in rappresentanza del Meetup Cinque Stelle, mentre il Comune di Acerra ha deciso di non costituirsi.
Il processo rappresenterà sicuramente un’occasione importante per comprendere quanto di grave si è verificato in quel passaggio elettorale. La democrazia nella nostra città è stata “avvelenata” da pratiche “elettorali” gravi e immorali. La democrazia cittadina con queste pratiche ha subito danni di credibilità e di immagine particolarmente gravi e rilevanti.
Con la giornata di oggi, il Comune di Acerra ha rinunciato definitivamente a tutelare questi fondamentali valori di legalità e di integrità democratica nella sede processuale. Il sindaco di Acerra e la maggioranza consiliare hanno fatto quadrato in questi anni per impedire, ad ogni costo, la costituzione di parte civile del Comune.
È facile immaginare i motivi che li hanno indotti a non compiere un atto, istituzionalmente, semplicemente dovuto.
Il processo acclarerà i loro timori.
Le decisioni assunte dal Tribunale di Nola oggi sottolineano la gravità della decisione del Comune di Acerra di sfuggire, per interessi di parte e politici, ad un dovere elementare verso la città. L’assessore alla legalità non può fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia. Se ha un senso ancora la parola legalità, deve trarre nelle prossime ore l’unica conseguenza politica possibile: le personali dimissioni!
Il Direttore