Le parole del Vescovo di Acerra cadono nel silenzio!

Gli appelli, accorati e solenni, del Vescovo della città scuotono le coscienze di tanti cittadini, impongono una riflessione, spingono ad assumere un impegno diretto per tutelare il territorio dalla devastazione ambientale e dall’abbandono. Stando, tuttavia, alle reazioni finora raccolte, si deve riconoscere che la classe politica e dirigente della città si rifiuta di farsi carico delle sollecitazioni e degli stimoli per aggrapparsi al silenzio.
Il Vescovo, pur armandosi di equilibrio e di moderazione, patrimoni di antica saggezza, ha riproposto le questioni che opprimono da tempo la comunità in un quadro complessivo di crisi. La vicenda della quarta linea del termovalorizzatore, anche per una questione di stretta attualità, rimane un nodo cruciale. La città viene chiamata ad una forte ed unitaria mobilitazione per contrastare il progetto regionale, incapace di formulare – oltre Acerra – altre soluzioni al problema dei rifiuti in Campania.
Tutte le istituzioni coinvolte devono contribuire con la loro azione concreta ad affrontare le diverse sfide. La logica degli annunci e della propaganda, che finora ha guidato tutti i protagonisti ad ogni livello, ha reso molto difficile e problematico il percorso virtuoso del buon governo e dello sviluppo in Regione Campania, di sicuro sul fronte decisivo dell’ambiente.
I silenzi di questi giorni ad Acerra non sono riconducibili alla pausa estiva, perché non sono diversi dai silenzi registrati in altre fasi e in altri momenti. La politica deve riappropriarsi della propria funzione, per quanto il dovere di attivarsi, di non rimanere inerti, appartenga alle istituzioni, in particolare a quelle rappresentative della comunità e del territorio.
Il sindaco della città, per queste importanti ragioni, deve farsi sentire, indicare una strada e rispondere, in questo modo, all’appello del Vescovo.