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Le vicende sono nitide, come le responsabilità!

Acerra, ormai, ha rinunciato da tempo alla politica e alla buona amministrazione.
Le vicende sono nitide, come le responsabilità. E allora, come deficienti al pascolo, si perde tempo sulle virgole, sugli accenti, insomma sul niente.
Questione parco urbano di via Manzoni.
Un’ordinanza del sindaco, adottata in queste ore, quindi a fine agosto, estende finalmente l’apertura del parco fino alle ore ventiquattro.

Giornale Tablo Acerra 1


L’estate sta per finire e quindi la lunga stagione nella quale l’utilizzo del parco – soprattutto nelle ore serali, risponde ad un’effettiva esigenza di tante famiglie e persone – sta per volgere a conclusione.
Per settimane, giustamente, sono giunte le vive proteste di tanti cittadini, senza che l’amministrazione si facesse carico di risolvere il problema.
Non si deve dimenticare che è un parco privo di alberature ad alto fusto e quindi di zone ombreggiate.
Nelle giornate di estate, quindi, l’orario più propizio per passarvi qualche ora è proprio dalle venti alle ventiquattro.
Meglio tardi che mai?
Si, ma sappiamo tutti che è una domanda retorica da ortofrutta di mercato, soprattutto se prendiamo in considerazione gli orari di apertura garantiti nell’altro parco urbano.
Devo spiegare il motivo e perché viene fatto soltanto adesso, quando manca poco più di una settimana al ritorno alla normalità, fatta di lavoro e di banchi di scuola?
Indagine della Procura in materia di prevenzione e sicurezza.
A maggio, la giunta municipale autorizzava, con una delibera, un prelievo di sessantamila euro, dal fondo di riserva del bilancio per la “redazione della documentazione relativa alla salute e alla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro”.
Era assolutamente chiaro che, in una materia estremamente importante, erano stati accumulati ritardi significativi nello svolgimento di attività ordinarie e ampiamente programmabili, già limitatamente alla produzione degli atti obbligatori richiesti dalla legge.
Stiamo parlando di “carte” non dell’attuazione delle misure concrete, figuriamoci.
Non è stato fatto nulla, dalla giunta e dai dirigenti, nelle settimane successive.
L’incidente del Consiglio Comunale, convocato, durante un’emergenza climatica nazionale, nelle ore più calde di giornate torride e pericolose, deve essere spiegato?
Non scherziamo, vi prego.
La vicenda della quarta linea in Consiglio regionale, con il voto favorevole della Consigliera regionale di Acerra, “suggeriva” al “disinteressato” Presidente del Consiglio Comunale di ostacolare la partecipazione, senza preoccuparsi di una attenta e scrupolosa valutazione dei rischi per i consiglieri, amministratori, cittadini ma anche lavoratori tenuti alla presenza.
In entrambe le vicende emerge, senza discussione alcuna, che non aiuti nessuno, tantomeno loro, un sindaco e una giunta timidi, incerti nell’esercitare le prerogative di legge, balbettanti nello svolgere i propri compiti amministrativi e istituzionali.
Il Sindaco della città deve attribuire autorevolezza al proprio esecutivo.
La politica prevede solo due strade, peraltro semplici e lineari: dimissioni degli assessori, con azzeramento delle deleghe, oppure le dimissioni del Sindaco.
Non mi sento di suggerire la strada da percorrere, solo per la mia notoria timidezza politica!

Pasquale Marangio

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