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Lettieri e dirigenti comunali: storie di ordinari abusi e sospette complicità!

Lettieri e dirigenti comunali:storie di ordinari abusi e sospette complicità.
Da tempo, il rapporto tra il sindaco e i dirigenti comunali è sotto osservazione degli addetti ai lavori. In questi anni, come una spugna, sono state raccolte, da diverse autorevoli fonti, sensazioni e rilievi su un punto estremamente importante e delicato del potere comunale. Il tema, per quanto importante, non scuote forti passioni popolari. Per questo motivo, se ne è dato conto e racconto, di tanto in tanto, limitatamente a casi singoli, clamorosi o emblematici.
Le accelerazioni delle ultime settimane, con il provvedimento disciplinare a carico del Dr. Francesco Annunziata e il ridisegno delle deleghe dirigenziali, tuttavia, impongono, almeno come documentazione storica, una riflessione più ampia e organica. Il provvedimento disciplinare non è una notizia, in quanto questo “incidente” era atteso e previsto da tutti, esattamente come la proroga, del valore di milioni di euro, riconosciuta alla ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti.
Una premessa, a questo punto, è doverosa.
Sul rapporto del sindaco con i vertici burocratici comunali circolano da tempo disparate e varie voci. La natura e il carattere di alcune di queste voci non interessano l’informazione, altre sicuramente, ma soltanto dei soggetti istituzionali particolari possono avere la forza di andarle a verificare. È necessario limitarsi alle evidenze, nella consapevolezza che queste evidenze siano sufficienti per darsi qualche risposta o quantomeno per porsi doverosi e inquietanti interrogativi nell’interesse di una vita amministrativa più trasparente.
Il sindaco di Acerra, in diverse circostanze e soprattutto nelle stanze chiuse del municipio, non ha mai avuto remore nell’indicare e far comprendere ai diretti interessati la sua idea, senza lasciare margini alla libera interpretazione: i dirigenti che si frappongono alla sua azione saranno costretti ad andarsene dal Comune di Acerra o a pagare comunque dei prezzi. Ma, si badi bene, non stiamo parlando del venire meno di una doverosa e diligente collaborazione, stiamo parlando di una strana idea che prevede l’asservimento dei dirigenti non al potere comunale così come disciplinato dalla legge, bensì agli obiettivi e alle finalità personali e politiche del sindaco. Laddove si renda necessario, i dirigenti addirittura devono assumersi, in prima persona e con atti amministrativi personali, le responsabilità che il sindaco non intende fare proprie per qualche furba e interessatissima ragione.
Si sapeva, da troppo tempo, che tra il sindaco e il Dirigente Annunziata, dopo anni di intenso idillio e assidua frequentazione, ci fosse un conflitto da regolare, per motivi e ragioni che al momento non è dato conoscere. Prima il depauperamento del ruolo e delle attribuzioni con la sottrazione della delega al personale alla vigilia dei concorsi, poi, dopo un anno di gestione del settore ambiente, le contestazioni per la tardiva adozione di provvedimenti in materia di bonifiche in un stranissimo e anomalo procedimento disciplinare. Solo per inciso, si evidenzia che ad Acerra e sul suo territorio notoriamente, negli anni precedenti, si sono fatte centinaia di interventi di bonifica.
Solo in un regime malato, comunque, è possibile che chi promuove un’accusa possa far parte del collegio giudicante.
Solo in un regime malato, comunque, è possibile che chi promuova un’accusa nomini il collegio giudicante.
Solo in un regime malato, comunque, chi promuove un’accusa si può trovare in una condizione evidente di conflitto di interessi per aver gestito per anni lo stesso settore ambientale, su cui peraltro indaga e acquisisce notizie la Procura della Repubblica.
Solo in un regime malato può avvenire che promuovere, in queste condizioni, un’accusa non comporti l’obbligo morale e giuridico di astenersi da tutto il resto.
Questa storia è in realtà già avvenuta senza troppi clamori, in altre forme e con altre modalità operative, a carico di un altro Dirigente che si occupava di urbanistica, colpevole evidentemente di credere troppo nella pianificazione per l’uso del territorio e forse considerato troppo “scrupoloso” per avere segnalato all’autorità giudiziaria l’esistenza di bollettini falsi in una pratica di condono edilizio.
Tutta questa degenerazione e queste forzature si comprendono meglio se si ricorda che la gestione disastrosa di settori nevralgici della vita comunale, come la mole gigantesca dei canoni idrici pregressi sottratti al bilancio comunale o la relazione prona e contraria agli interessi e ai diritti sacrosanti dell’ente locale con la società partecipata Acquedotti Scpa, invece non hanno finora prodotto alcuna contestazione al dirigente della contabilità. Allo stesso modo, non sorprende più di tanto la deriva del più importante funzionario comunale che tende sistematicamente ad adoperarsi come un efficiente e solerte capo della segreteria particolare del sindaco. Del resto, nessuno tra i consiglieri di maggioranza fa mistero su questa influenza del sindaco, rivendicando il risultato, cioè la contrazione dell’imparzialità e del distacco nell’esercizio del delicato ruolo del vertice burocratico, almeno come capacità politica e amministrativa del primo cittadino. Se si considera che viene confermato e riferito da diversi consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, che il preminente funzionario, attualmente dirigente universale, ha apertamente confidato che finalmente fosse arrivato – con l’elezione di Raffaele Lettieri a sindaco di Acerra – “il mio momento”, c’è poco, veramente molto poco, da aggiungere alla gravità della situazione.
Insomma al Comune di Acerra non è vero più niente!
Che vergogna!

Il Direttore

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