Opposizione ad Acerra: il momento della dignità!
In questi giorni è stato doveroso, di fronte al dramma del terremoto che ha colpito le popolazioni del Centro Italia, ricorrere ad un rispettoso silenzio.
Settembre è alle porte, ma per Acerra questa estate ha significato il drammatico ritorno all’emergenza quotidiana dei roghi. Nel corso degli ultimi giorni, poi, il fenomeno ha raggiunto un’intensità sconcertante, senza incontrare il ben che minimo contrasto da parte delle istituzioni locali, assolutamente disinteressate e distratte rispetto ai drammi ambientali di questo territorio. Acerra è la terra del fuochi – la città ROGHIZZATA – l’unica forse rimasta, ma questa realtà tragica è fonte di preoccupazione solo per i cittadini. Per questi motivi, non deve sorprendere il silenzio dell’amministrazione comunale sulla giornata che simboleggia, più di ogni altra, la lotta contro l’insediamento del termovalorizzatore. Anzi, il silenzio di Viale della Democrazia è un’eloquente espressione di questo distacco noncurante.
L’amministrazione comunale, in ogni caso, continua a percorrere la sua strada, incurante dei reali problemi del territorio e del futuro della comunità, ma intanto la percorre. Di recente è intervenuta sul sistema di protezione civile locale con provvedimenti che avrebbero meritato una grande attenzione e qualche informazione in più. In questi ultimi mesi, in realtà, dopo il rimpasto della giunta, era lecito aspettarsi dai nuovi assessori, se non un cambio di passo, almeno qualche sforzo per affrontare con maggiore risolutezza le questioni accantonate e congelate, come il piano urbanistico comunale per il quale sono stati buttati migliaia di euro inutilmente. Dopo quattro anni, per prospettare qualche esempio concreto, non sono ancora stati avviati i lavori di ristrutturazione del plesso di Piazzale Renella e ogni mese vengono pagati oltre diecimila euro ad una ditta di vigilanza per presidiare con la forza delle armi un asilo nido pronto da mesi, ma che, per un’assenza di programmazione, non ancora può partire.
L’opposizione?
In questo quadro asfittico, l’opposizione ha gigantesche responsabilità. I partiti, vecchi e nuovi, a sinistra come a destra, sono incapaci di muovere dalle proprie secche, sprecando energie importanti ad occuparsi del nulla. Mentre la città si misura con drammi vecchi e nuovi, si alimentano solo vecchie e nuove velleità elettorali, condite dal profluvio di liste civiche fai da te, senza progetti e senza programmi.
L’opposizione istituzionale ha sempre arrancato, tra mancanza di motivazioni politiche e personali, esigenze professionali e di carriera di singoli componenti, ma anche per evidenti, quanto oggettivi, limiti politici e amministrativi. Il degrado morale ingenerato dalla vicenda del presidente del consiglio comunale e da fenomeni di trasformismo straccione ha finito, poi, con legittimare situazioni personali che mortificano quotidianamente, oltre ogni cattiva volontà, il prestigio delle istituzioni democratiche cittadine.
Ai consiglieri comunali di opposizione rimane, a questo punto e in considerazione di uno stallo senza precedenti, un’unica possibilità politica concreta per dare un senso e una dignità ad un mandato amministrativo, altrimenti del tutto sprecato, insufficiente e colpevole. Attraverso le dimissioni collettive da consigliere comunale dei rappresentanti dell’opposizione, essi possono imporre a partiti e movimenti l’apertura di una nuova fase politica per Acerra.
E’ il momento di determinare un trauma politico e istituzionale forte e rilevante che chiami tutti i soggetti in campo ad una vera e piena assunzione di responsabilità. È il momento, anche, di imporre la conclusione delle molteplici e gravissime “latitanze” o degli opportunistici silenzi di quanti hanno deciso di stare alla finestra, per guardare il cadavere passare.
La serietà non si richiede solo agli altri; si impone normalmente a se stessi.