Roma – “Ho voluto sottoporre al Ministro dell’Ambiente il grave inquinamento, registrato dalle centraline che misurano la presenza nell’aria delle polveri sottili, in alcune città della Provincia di Napoli. Un disastro ambientale poco denunciato, ma che si registra ormai da oltre un decennio. Come detto anche in Aula, l’interrogazione si basava sui dati dell’intero anno 2022, dati che ancora una volta assegnano la maglia nera ai comuni della conca acerrana, nolana e aversana in tema di inquinamento dell’aria. Ma questi dati, sono già superati da quelli di quest’anno. Ad Acerra, ad oggi, già si sono registrati 36 sforamenti, abbiamo quindi già superato il limite di legge”. Lo dichiara in una nota Carmela Auriemma, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Costituzionale. “Faccio presente – continua – che l’Organizzazione Mondiale della Sanità già da tempo ha ridotto drasticamente le soglie di esposizione da polveri sottili previste dalla normativa attuale. In provincia di Napoli si muore, ci si ammala e non si fanno figli a causa dell’inquinamento ambientale, come dimostrato da un recente studio universitario che rileva una stretta correlazione tra la sterilità maschile, sempre più diffusa, e l’inquinamento ambientale. La risposta del Governo è stata del tutto insoddisfacente, di fronte alla quale non ci fermeremo. I cittadini della provincia di Napoli non sono cittadini di serie B. L’inquinamento estremamente dannoso cui sono esposti da anni circa un milione di cittadini della provincia di Napoli – conclude Auriemma – dovrebbe far pensare al Governo a un commissariamento della Regione Campania. Provvederò a sollevare la questione davanti alla Commissione Europea che in passato ha già sanzionato l’Italia sulle violazioni in tema di tutela dell’aria nella Pianura Padana”.
C.S.