Acerra. Le dimissioni del Sindaco sono, in questo momento, l’unico atto politico possibile per dare forza e credibilità alle più che fondate ragioni di un popolo e di un territorio. La vicenda della quarta linea dell’inceneritore, con lo stanziamento deliberato dal Consiglio Regionale della Campania di fondi per la sua realizzazione, contiene una novità politica di portata storica. La lotta contro l’inceneritore, molti anni fa, ha rappresentato una prova democratica mobilitante e unificante, per quanto si sia conclusa con una sconfitta per la comunità. Seppure nelle differenti culture e sensibilità la lotta della città ha avuto sempre un’unica direzione.
Per la prima volta, invece, un rappresentante di Acerra che aveva il potere di decidere contro, ha votato a favore di un provvedimento che finanzia un potenziamento dell’impianto.
È innegabile che siamo di fronte ad una grave ed irresponsabile decisione del Consigliere regionale .
C’è tuttavia un rischio sempre più evidente, ossia di non tenere in adeguata considerazione l’operato debole ed incerto dell’amministrazione comunale e del sindaco nel contrastare il progetto della quarta linea.
Il Presidente della Regione non ne ha mai fatto mistero, sebbene con motivazioni grottesche e contraddittorie. Il Comune di Acerra sul Piano regionale dei rifiuti ha scelto il silenzio e l’inerzia. Nel caso della recente Conferenza dei servizi per il rinnovo dell’autorizzazione ambientale dell’impianto, il Comune ha assunto un profilo basso ed approssimativo. Il sindaco, sebbene ripetutamente sollecitato, non ha ritenuto neanche di pubblicare gli atti della Conferenza.
Vogliamo insistentemente credere che non ci sia un’adesione del Comune di Acerra a un disegno perverso ai danni di un territorio devastato.
Per questo il Sindaco della città ha il dovere di dimostrare la propria buona fede e la volontà ferma di tutelare il destino del popolo che rappresenta.
Le dimissioni del Sindaco sono, in questo momento, l’unico atto politico possibile per dare forza e credibilità alle più che fondate ragioni di un popolo e di un territorio.
Pasquale Sansone