Acerra. Potrebbe sembrare, in apparenza, una questione di scartoffie, avvocaticchi e di un qualunque segretario comunale.
Non lo è!
L’avvio di un procedimento amministrativo volto alla verifica della legittimità degli atti che sono alla base dell’assunzione di un dirigente amministrativo al Comune di Acerra è, per tanti versi, una bomba che deflagra in un contesto già attraversato da lotte intestine, regolamenti di conti, ostilità personali e professionali, asservimenti di varia natura e genesi.
Il dirigente in questione è il Dott. Francesco Annunziata, sanzionato di recente con un provvedimento disciplinare, tanto per non fare nomi e cognomi e rispettare il diritto alla privacy.
Del resto, il responsabile del procedimento, cioè il Segretario Generale, è stato così cauto e rispettoso da garantire il più stretto riserbo. Gli atti in questione, in effetti, non sono stati resi pubblici. Di certo, vi è invece l’esistenza di un comunicato stampa dell’amministrazione comunale e del sindaco che dimostra e testimonia, per evidenti ragioni, l’esistenza di un distorto uso politico della vicenda. L’esecutivo, infatti, si è appropriato al momento di un procedimento estraneo alle funzioni politiche esercitate. È singolare e innaturale ricercare il consenso dell’opinione pubblica su una vicenda che – fosse solo per l’incertezza dell’esito, la fase iniziale della procedura, la rilevanza del contenuto e la delicatezza delle eventuali conseguenze – merita solo approfondimenti amministrativi e rigorose verifiche tecniche.
L’assunzione del dirigente amministrativo, portato al Comune dal sindaco Espedito Marletta, fu deliberata definitivamente dal Commissario prefettizio, Marcello Fulvi più di cinque anni fa.
Il sindaco di Acerra, intanto, ha il dovere di chiarire immediatamente se questa assunzione “scorretta” del dirigente amministrativo costituisca un esempio concreto delle “cazzate” del Commissario prefettizio, così come è stato autorevolmente sostenuto dalla maggioranza in Consiglio Comunale.
Per questi motivi, deve dire, possibilmente senza fughe, latitanze e reticenze:
1) il sindaco di Acerra denuncerà alla Procura della Repubblica, alla Corte dei conti e al Ministero delle Finanze la leggerezza o la complicità dell’importante funzionario dello Stato nell’adozione di questi atti “falsi o nulli”?
2) il sindaco di Acerra prende atto dell’inadeguatezza dimostrata dal Segretario Comunale, al vertice della burocrazia comunale da quasi dieci anni, per non avere assicurato il controllo di legittimità su tutti questi atti, oggi oggetto di contestazione e di revisione critica da parte dello stesso Segretario Comunale?
3) il sindaco di Acerra segnalerà al Ministero delle Finanze e alla Corte dei conti l’approssimazione, la superficialità e la farraginosità delle ispezioni e delle verifiche sviluppate in tutti questi anni al Comune di Acerra proprio su questi specifici aspetti, senza che emergessero profili di irregolarità o illegittimità?
4) il sindaco di Acerra procederà, alla luce di queste incontrovertibili risultanze, alla revoca dei provvedimenti di encomio riconosciuti alla fine del mandato amministrativo dal Commissario prefettizio al Segretario comunale e ai dirigenti comunali per quello che fu ritenuto, al tempo, il proficuo lavoro svolto?
5) il sindaco di Acerra è pronto a nominare immediatamente una Commissione esterna di alto profilo e indipendente per procedere alla verifica di tutte le assunzioni dei dirigenti comunali avvenute in questi anni recenti, peraltro spesso con procedure similari a quelle oggi oggetto di verifica e revisione?
6) il sindaco non ritiene di dover chiedere scusa agli acerrani per aver contribuito – con qualche viaggio sul litorale laziale, con qualche sollecitazione proveniente da educati e integerrimi senatori di Marigliano, qualche incontro in curia vescovile e le benedizioni politiche espresse ai sindaci di turno – a dotare il Comune di Acerra di questi attuali dirigenti comunali che si segnalano soltanto per inadeguatezza, limiti, insufficienze, quando tutto va bene?
Pasquale Sansone