Sindaco struzzo, tra una montagna di falsità!
Dunque, al Corriere della Sera nella sede storica di via Solferino a Milano, si è consumato, con la complicità consapevole o forse l’ingenua partecipazione di Luciano Fontana, l’ennesimo colpo di teatro dei burattini a cui è aduso il sindaco che puoi chiamare per nome. La probabile intercessione di un potere forte e fumante del Pantano, qualche foto imbarazzata e un furbesco comunicato stampa, con un viaggetto probabilmente a carico dei cittadini, si sono fatti interpreti di una vile opera di mistificazione della realtà e dei fatti.
L’inchiesta giornalistica del Corriere della Sera sul voto di scambio ad Acerra, per nulla smentita o rivista dal Direttore Fontana nell’incontro milanese, ha indotto il sindaco a tentare di chiarire le proprie ragioni, consistenti essenzialmente nella precisazione dell’archiviazione della propria posizione in ordine ai rapporti professionali intrattenuti nel tempo con un’impresa ritenuta vicina a un clan camorristico e nell’azione di contrasto portata avanti dal Comune di Acerra contro la criminalità organizzata attraverso la costituzione di parte civile in alcuni processi.
Da tempo è stato chiarito che i rapporti professionali del geometra Lettieri con un’impresa edile ritenuta a rischio di contiguità camorristiche sono oggetto di una relazione redatta dalle autorità di polizia operanti sul territorio e non il frutto di una deliberata invenzione giornalistica. Il sindaco, sul punto specifico, continua a sfuggire e a trincerarsi dietro un silenzio furbesco, non essendo nella condizione di chiarire, come è invece nel suo dovere di uomo pubblico, questi rapporti professionali, nel senso che non può rivendicarli, ma al tempo stesso non può permettersi neanche di rinnegarli.
La verità è semplice: di recente non vi è stata un’indagine su questi rapporti professionali e di conseguenza non vi è stata alcuna archiviazione. L’indagine giudiziaria e il procedimento penale effettivamente prodotti dalle autorità competenti riguardano il voto di scambio ad Acerra durante le ultime amministrative.
Su questa vicenda si è concentrata l’inchiesta giornalistica.
È necessario sottolineare che il sindaco si è guardato bene dal rappresentare al Direttore del Corriere della Sera che il procedimento penale non è stato per nulla archiviato, tanto che alcune persone addirittura risultano essere rinviate a giudizio dal Tribunale di Nola, tra cui, in modo particolare e significativo, un consigliere comunale, Nicola Ricchiuti, eletto nelle liste a sostegno di Raffaele Lettieri e suo familiare. È necessario sottolineare che il sindaco si è guardato bene dal rappresentare al Direttore del Corriere della Sera che l’amministrazione comunale sta ostacolando, con ogni mezzo e con una pervicacia senza precedenti, la costituzione di parte civile in questo procedimento ponendosi a difesa della integrità della democrazia locale e a tutela del libero voto dei cittadini.
Il sindaco che puoi chiamare per nome, quindi, è consapevole – di fronte alla prospettiva dell’apertura del dibattimento in autunno del processo per voto di scambio a carico di un suo consigliere comunale, con l’inevitabile corredo di pubblicazione di atti, di testimonianze e di alcune costituzioni di parte civile – del rischio di precipitare – alla vigilia delle elezioni comunali – in un imbuto mediatico, politico e istituzionale di non facile e semplice gestione.
Come il rischio paventato di strumentalizzazioni politiche esiste e appartiene al gioco delle parti, così è diffusa la consapevolezza che la conoscenza da parte dei cittadini delle vicende processuali avrebbe effetti devastanti sul sistema di potere politico locale e scardinerebbe il silenzio di importanti agenzie educative e morali sul degrado morale della vita pubblica e istituzionale nella nostra città.
Il sindaco ha un’unica strada per impedire l’attivazione di un terribile gioco al massacro, dalle imprevedibili conseguenze politiche e istituzionali. L’amministrazione comunale di Acerra – se non ha niente da temere, come sostiene il sindaco – si deve al più presto costituire parte civile nel processo a carico di Nicola Ricchiuti, consentendo il più ampio e pubblico accesso dei cittadini a tutte le informazioni che emergeranno dal dibattimento processuale e dal relativo fascicolo.
I cittadini, in questo modo e soltanto in questo modo, potranno valutare con serenità e libero convincimento le responsabilità politiche individuali, mentre ai giudici sarà affidato il difficile compito di sanzionare, con la forza della legge penale, gli eventuali reati commessi.
Il sindaco tiri fuori la testa dalla sabbia.
Il Direttore